
In piazza della Repubblica la 2a edizione

Alberto Pellai con il suo romanzo “La vita accade” (edizioni Mondadori); si è aggiudicato la seconda edizione del Premio letterario “Pontremoli Città del Libro e della famiglia”. A consegnargli il premio la Ministra della famiglia Eugenia Roccella, il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente della commissione del premio, Francesco Giorgino, il vescovo della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli Mons. Mario Vaccari e il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri. Una serata ricca di interessanti spunti e una conferma per Pontremoli e per il suo legame con il libro e con la cultura in tutte le sue forme. Soddisfatto ed emozionato la scrittore e psicoterapeuta subito dopo la proclamazione avvenuta domenica sera in piazza della Repubblica “davvero non me l’aspettavo.
Era già un grande onore essere qui a questa serata, con altri autori di altissimo livello”. Un libro dalla tematica importante, come del resto ricordato dallo stesso Pellai “parla di uomini e della loro difficoltà a dare voce alle proprie emozioni che spesso trasformano in silenzi, oppure in rabbia.

Perchè, spesso gli uomini, al contrario delle donne più capaci di fare i conti con se stesse, soffrono di analfabetismo emotivo, e restano schiavi di un’immagine pubblica e non riescono ad esprimere pienamente loro stessi, le loro fragilità ed emozioni. Ed invece, come avviene al protagonista del mio romanzo, solo facendo pace con il proprio passato si può diventare persone risolte, compagni e padri migliori”.

A condurre la serata la giornalista Concita De Simone che ha guidato la tavola rotonda di confronto con tutti gli autori finalisti, oltre a Pellai, Roberto Botturi autore di “Il paradiso è un posto con un vermentino in frigo – e altre cose che si avvicinano alla felicità” (ed. Infinito); Mickol Lopez e Daniele Marzano “Lascia splendere la tua meraviglia – Lettera ai nostri figli e ad ogni bambino” (ed. Fabbri), Rosella Postorino “Io, mio padre e le formiche – Lettera ai ragazzi sui desideri e sul domani” (ed. Salani); Mattia Signorini “Una piccola pace” (ed. Feltrinelli); Andrea Voglino e Ariel Vittori “Un nido di nebbia” (ed. Tunuè). Un momento di confronto in cui si è messo in risalto la valenza della famiglia quale luogo di accoglienza, di crescita e formazione, di incontro tra generazioni diverse, di riscatto dinanzi alle difficoltà della vita, di trasmissione di valori, dove solidarietà e reciprocità abbiano l’ultima parola. “La famiglia – ha detto la ministra Roccella – va sostenuta, aiutata, ma va anche raccontata. In un mondo di crescenti solitudini, ma con un bisogno intatto di affettività e di calore familiare, accanto alle azioni concrete di sostegno alle famiglie c’è bisogno di un cambiamento culturale. Essere genitori deve tornare ad essere socialmente premiante, non un ostacolo alla realizzazione personale in particolare delle donne”. Per Adriano Bordignon, presidente del Forum Associazioni Familiari, “la famiglia è uno straordinario laboratorio di umanizzazione ed è il luogo costitutivo della persona per eccellenza. Queste opere che abbiamo portato sul palco ci raccontano la passione per l’umano che trova sviluppo in ogni storia familiare”. Per entrare maggiormente nello spirito di ogni opera sono stati letti, dalla madrina della serata l’attrice Beatrice Fazi, alcuni brani con il sottofondo musicale della chitarra di Alessandra Formica. (r.s.)
Palazzo Dosi Magnavacca: la presentazione del libro della ministra Roccella

La giornata del Premio letterario “Pontremoli Città del Libro e della famiglia è stato caratterizzato anche dalla presenza della ministra della famiglia, Eugenia Roccella, che all’interno del salone del Palazzo Dosi Magnavacca ha presentato la sua autobiografia “Una famiglia radicale” in un piacevole confronto con Gabriele Arcidiacono, Presidente di Fondazione Leanprove (‘I Big dell’innovazione’).
Un testo che, come ha raccontato la stessa ministra, “nato per provare a rispondere in maniera chiara a chi mi chiedeva della mia evoluzione nella politica e nel pensiero” da radicale a conservatrice, da abortista a ministro della famiglia.
E così la Roncella ha raccontato della sua vita, tra genitori libertari e anticonvenzionali (il padre Franco è stato tra i più autorevoli membri del partito radicale e maestro di Marco Pannella) e il richiamo della tradizione rappresentato dalla zia siciliana. E poi la scoperta della fede, prima quasi tenuta nascosta e poi, dopo un drammatico evento occorso alla madre, professata senza più remore. A chiusura della presentazione c’è stato l’intervento di Gian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT, che ha evidenziato la drammatica situazione della natalità in Italia.