
Mesi di poca neve e piogge scarse: si preannuncia un’altra estate difficile. Il sindaco Cristian Petacchi e la situazione a Zeri
La scarsità di precipitazioni e il perdurare della siccità non lasciano grandi speranze per i prossimi mesi: a meno di una inversione di tendenza da parte del meteo è prevedibile un’altra estate critica, caratterizzata da scarsità d’acqua sia per l’agricoltura che per gli usi domestici. Fra i territori che da almeno un paio d’anni soffrono, a tal punto da aver dovuto procedere al razionamento dell’acqua potabile almeno per alcune ore soprattutto durante la notte, c’è il Comune di Zeri.

Un territorio vasto, suddiviso in tre vallate (quelle dei torrenti Gordana, Teglia e Adelano), con tante frazioni e una popolazione che aumenta proprio in estate quando la disponibilità dell’acqua diminuisce in modo drastico. Senza dimenticare il fabbisogno per gli animali, un settore che a Zeri rappresenta ancora una buona fetta dell’economia locale. “Purtroppo il 2022 è stato uno degli anni più caldi e siccitosi – spiega il sindaco di Zeri, Cristian Petacchi – e la prossima si annuncia come un’estate ancora difficile per quel che riguarda l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua potabile. Basti pensare che ci sono aree di captazione dove sorgenti che in inverno forniscono 30 litri al secondo in estate scendono a 2, questo proprio quando la richiesta e il consumo sono più elevati”. Oltre ad una minore disponibilità di acqua, la siccità provoca il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno così che la pioggia che cade, spesso in modo troppo violento, anziché penetrare ed alimentare le falde scivola velocemente a valle. “In effetti questo è un aspetto importante del problema – continua il primo cittadino – e per questo servono investimenti per opere che ci permettano di trattenere l’acqua in montagna, siano esse invasi o sistemi di rallentamento, anche perché a Zeri le opere di presa sono a quote elevate e il problema dello scivolamento a valle delle acque è particolarmente accentuato”.
Il Comune di Zeri, al contrario degli altri del comprensorio, ha mantenuto la proprietà e la gestione dell’acquedotto: le varie amministrazioni che si sono succedute si sono trovate a dover mettere un grande impegno, sia sotto il punto di vista degli investimenti che della sicurezza dell’acqua erogata. “Negli anni abbiamo sistemato molti depositi, captato nuove sorgenti, sostituito chilometri di tubature – continua Petacchi – ma il problema resta. Purtroppo in Italia si investe troppo poco nelle reti idriche, servirebbero risorse finanziarie molto più importanti. Anche a Zeri, dove le caratteristiche oligominerali sono eccezionali e dove l’acqua è un bene ancora più prezioso”. Per l’ormai imminente stagione estiva sono allo studio alcuni interventi che potrebbero limitare i disagi, quelli che negli ultimi due anni hanno significato anche dover alimentare alcuni depositi con autobotti e l’emissione di ordinanze per limitare l’uso dell’acqua potabile alla sfera domestica. “Continuiamo a consumare troppa acqua, anche a Zeri, centinaia di litri al giorno a persona – conclude il sindaco – per questo dobbiamo diventare consapevoli di quanto sta accadendo. Troppo spesso pensiamo che questa risorsa sia infinita perché c’è sempre stata, purtroppo non è così: l’acqua è un bene prezioso che dobbiamo usare con oculatezza”.
Paolo Bissoli