Quando in Lunigiana l’aiuto alla ricostruzione arrivò dagli emigrati

A Virgoletta, Merizzo e Luscignano tre targhe ricordano i contributi arrivati dagli Stati Uniti dopo il terremoto del 1920

La lapide che ricorda i benefattori che dagli USA contribuirono alla ricostruzione di Virgoletta

“La furia devastatrice distrusse, la generosità dei connazionali d’America riedificò. A ricordo, gratitudine di popolo pose. 6 – 7 settembre 1920”: questa frase si legge su tre targhe in marmo ancora esistenti nei paesi di Virgoletta, Luscignano e Merizzo, memoria del terremoto che poco più di 102 anni fa provocò numerose vittime e grande distruzione in buona parte della Lunigiana.
A Virgoletta la targa è collocata in alto, quasi sotto il cornicione di quella che in paese è nota come “la casa popolare” e che di recente è stata ristrutturata. Nonostante l’epicentro del terremoto fosse nella Lunigiana orientale al confine con la Garfagnana, a Virgoletta la scossa fece crollare una casa all’interno del borgo provocando la morte di tre persone, i cui nomi sono ricordati sul monumento eretto proprio là dove era l’abitazione: Sergio Martinelli, Maria Porta e Maria Tonelli.

La targa collocata il 20 settembre 1922 a Luscignano

Una vecchia cartolina dell’epoca mostra il paese con altre case segnate dal sisma e molti furono gli sfollati sistemati in alcune baracche di legno collocate nel piano appena sotto il paese. Una di queste era ancora esistente all’inizio degli anni Sessanta. Come accadde in gran parte della Lunigiana colpita dal terremoro, anche alla ricostruzione di Virgoletta contribuirono i tanti emigrati negli Stati Uniti. La targa, infatti, spiega che le offerte furono “raccolte da Il Progresso Italo – Americano”, il popolare quotidiano italiano fondato a New York nel 1880 dal lucchese Carlo Barsotti.
La targa di Luscignano ricorda invece come in questo angolo di territorio del comune di Casola furono soprattutto due i benefattori, entrambi emigranti, che a New York erano arrivati ad avere un’ottima posizione economica e ruoli di rilievo. Si legge infatti che le offerte vennero inviate dal “banchiere F.M. Ferrari” e dal “comm. Luigi Solari”. Il primo era Francesco “Frank” Ferrari, banchiere e presidente della New York City Trust e dell’Ospedale Italiano. Luigi Solari invece era un ricco uomo d’affari, presidente della Camera di Commercio Italiana newyorchese. Furono loro due a raccogliere importanti somme per la ricostruzione di Luscignano, come indica la targa conservata sulla facciata di un edificio all’ingresso del paese.
Una terza targa in Lunigiana si può leggere nel paese di Merizzo: in questo caso le offerte arrivarono dalla “East River National Bank” e dal tiro a segno nazionale italiano di New York.

Paolo Bissoli