
Da qualche giorno e per tre mesi un piccolo camper sostituisce l’ufficio di via Pirandello chiuso per lavori di adeguamento

Come abbiamo raccontato nel numero uscito due settimane fa, l’ufficio postale di via Pirandello è chiuso, sostituito dall’ufficio mobile, un piccolo camper che è parcheggiato proprio di fronte alla sede delle Poste. Una chiusura che si è resa necessaria per l’avvio dei lavori legati alla realizzazione del progetto “Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale”, con l’ufficio postale che è oggetto di lavori di manutenzione straordinaria per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza. La trasformazione degli spazi dell’ufficio consentirà lo sviluppo di attività innovative e saranno molti i nuovi servizi della Pubblica Amministrazione a disposizione dei cittadini. Lavori importanti, che prevedono la chiusura dell’ufficio per ben tre mesi, dal 5 dicembre sino al 7 marzo. Insomma, una chiusura che attraversa tutto l’inverno, con gli utenti che sono e saranno costretti ad attendere il loro turno al freddo e sotto la pioggia. Una situazione di grande difficoltà e di disagio per i cittadini e, soprattutto, per le fasce socialmente più deboli, pensiamo ad esempio agli anziani che devono stare in fila e in piedi per un lungo tempo in attesa di ritirare la pensione o di pagare un bollettino. All’interno del camper ci sono due operatori che cercano di essere rapidi nel servire i cittadini ma le operazioni sono complesse e abbiamo potuto verificare come spesso, soprattutto nei giorni di mercato, si formi una fila di una decina di persone che, pure sotto la pioggia, aspettano il loro turno. Con molti utenti che, dopo una lunga attesa, abbandonano la coda per via del freddo e del maltempo. E se poi c’è bisogno di usare il Bancoposta, è fuori uso anche quello, probabilmente per mantenere un’immagine di coerenza. La domanda che nasce spontanea è se, nell’attesa di poter utilizzare di nuovo l’ufficio postale, non si potesse pensare a una sistemazione alternativa al coperto. Esattamente come avvenne a cavallo tra il 2004 ed il 2005, quando l’ufficio postale di Pontremoli venne chiuso per sei mesi per lavori di ristrutturazione dell’edificio e vennero affittati dei locali provvisori in via Manfredo Giuliani. Questa volta invece no; anzi, Poste Italiane avrebbe risolto la questione semplicemente invitando gli utenti pontremolesi ad utilizzare gli uffici postali limitrofi di Scorcetoli e dell’Arpiola. Uffici che possono essere utilizzati solo da chi possiede un mezzo di trasporto, oltre ad essere strutture piuttosto piccole e in cui, con l’aggiunta di nuovi utenti, inevitabilmente si sarebbero create altre code ed ulteriori disagi. Solo con la protesta della politica, in primis dell’Amministrazione, e dei sindacati, si è ottenuta la presenza dell’ufficio mobile, con il risultato che, a nostro giudizio, ci si è “accontentati”, forse in maniera troppo sbrigativa, di questa soluzione che, come abbiamo detto, non risolve certo tutti i problemi, anzi. In aggiunta alle difficoltà legate alla chiusura dell’ufficio, non possiamo dimenticare i disagi dovuti ai tempi di consegna della posta, problematica che segnaliamo ormai da diverso tempo, e che sta toccando vertici di assoluta difficoltà nel nostro territorio. Una situazione che oramai va avanti da diversi anni, ovvero da quando la società Poste Italiane sta attuando lo schema della consegna a giorni alterni, che in realtà risulta essere, ci si perdoni la battuta, “a settimane alterne”. Ci auguriamo davvero che Poste Italiane voglia e possa risolvere la situazione ma al momento il trend è quello di un lento smantellamento della consegna della corrispondenza a domicilio (penalizzando soprattutto le aree periferiche e montane come la nostra), nonostante si tratti di un servizio che dovrebbe essere garantito e del quale tutti i cittadini hanno pieno diritto. (r.s.)