L’anticiclone in aiuto contro il caro energia

Oltre a tirare su il morale, si spera che le giornate di sole possano essere un freno ai consumi di energia che, in questo periodo, in condizioni climatiche normali, si impennano con l’accensione degli impianti di riscaldamento. Eccezion fatta per i casi di freddo precoce che in alcuni anni consentono deroghe, l’avvio del riscaldamento domestico, prevista da anni a metà mese, è stata rimandata per decreto al 23 ottobre; lo stesso avverrà ad aprile: lo spegnimento dovrà essere anticipato di una settimana. Confidando nella clemenza del tempo anche fra sei mesi (ad aprile, mediamente, fa più freddo che a ottobre), per ora ci si compiace che sia il cuore dell’autunno a trattarci meglio di quanto fosse lecito aspettarsi.
Un trattamento di favore che si riferisce, essenzialmente, alla mitezza della temperatura. Infatti, non si può dire che si siano viste giornate spettacolari, anzi: cielo coperto, o parzialmente nuvoloso, spesso segnato da una certa foschia. Il cielo sereno ha avuto la meglio solo lunedì 17 e martedì 18, dopo le consuete nebbie mattutine nel fondovalle.
Se si va indietro, neppure ai primi del mese i giorni dal cielo in prevalenza sgombro si sono distinti per trasparenza atmosferica. Per ritrovare orizzonti nitidi e tempo spettacolare, insomma, occorre risalire a settembre, quando fu davvero bello il 22, il 20 e soprattutto domenica 18, una di quelle occasioni in cui la luce che scende dall’alto sembra ricreare tutte le cose e te le fa vedere nuove. In definitiva, le piogge si fanno desiderare, ma ciò non si è tradotto in una successione di magnifiche giornate, spesso mediocri o solo buone.
Le carte di previsione, intanto, continuano a non mostrare situazioni favorevoli a piogge abbondanti nemmeno col binocolo. In montagna, ma ormai anche a quote più basse, si sono affermati i colori autunnali del foliage, favoriti sia dal predominio dell’asciutto sul tempo umido, sia dall’estate torrida e dal relativo abbassamento di temperatura registrato in settembre. Qualche notte più fredda accelererebbe tale processo e la tavolozza stagionale sarebbe perfetta. Le temperature, invece, sono decisamente superiori alla norma e lo resteranno ancora per un’altra settimana. In questo periodo sul finire della seconda decade di ottobre, la temperatura dovrebbe oscillare intorno a 8°C nei valori minimi e a 18°C in quelli massimi. Uno sguardo alla tabella dei dati basta per rendersi conto che si è avuto molto di più, specie nelle ore pomeridiane.
Lunedì 17, pur in assenza di condizioni favoniche, ma evidentemente a motivo di una compressione degli strati d’aria che ha inibito qualsiasi regime di ventilazione, sono state registrate temperature massime assai elevate e prossime ai record per tale data: 25,8°C a Pontremoli-Verdeno e 27,2°C a Villafranca- Ghiaione. Nel 1988, in una situazione di vento caldo discendente, erano stati raggiunti 26°C a Pontremoli lo stesso giorno. In casi particolari, con foehn e aria secca, temperature di 25-26°C si sono talora registrate anche nella terza decade di ottobre.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni