
Anche le quattro serate dell’edizione 2022 sono state un successo di pubblico e contenuti

Ad Aulla, dopo le prime due serate dedicate alle tradizioni delle Donne dei Segni e agli scavi condotti da Antonio Fornaciari dell’Università di Pisa nell’abbazia di Pozzoveri in provincia di Lucca, situata sul tragitto della via Francigena, è stata Monica Baldassarri dell’Università di Genova a condurre la terza serata su un tema affascinante: il significato di monete e medaglie ritrovate nelle tombe delle chiese italiane.
La professoressa Baldassarri ha esaminato i ritrovamenti di oltre trecento chiese effettuati in tutto il territorio nazionale notando che nei periodi medievali la deposizione di monete è frequente, poi al partire dalle fine del 1500 diminuisce la loro presenza e dominano i ritrovamenti di medaglie con immagini devozionali. Difficile quindi sostenere se la moneta sepolta con il defunto sia il ricordo dell’obolo di Caronte, o – come si dice ancora in Lunigiana- l’offerta a san Pietro oppure, ancora, un fatto casuale di monete rimaste tra gli abiti.
Certamente è singolare che la nostra santa Zita abbia una moneta in bocca, rivelata delle radiografie effettuate di recente sul suo corpo mummificato, ma è clamoroso il caso di una chiesa di Milano nella cui navata fu deposta a scopo rituale una mucca sgozzata e con una moneta in bocca.
Importanti sono, per Aulla, due monete rarissime ritrovate nei sepolcreti della chiesa: un obolo di Verdun dei primi decenni del mille ed un obolo del vescovado di Le Puy del XII secolo, testimoni del passaggio di pellegrini francesi.
L’ultima serata, domenica 17 luglio, ha visto protagonista l’ispettrice della soprintendenza per l’archeologia Marta Colombo, presenti anche la soprintendente Angela Acordon, il sindaco Roberto Valettini, il direttore del Museo delle Statue Stele Angelo Ghiretti. La serata, dedicata a Germano Cavalli, ha ripercorso le vicende della scoperta nel 1972 della stele di Canossa ed ha presentato gli ultimi, recentissimi, scavi finanziati dal Ministero sulla collina dove fu ritrovata la stele. Nello scavo è stata rinvenuta una tomba ligure del IV-III secolo a.C. che conteneva una fusaiola ed una spilla di bronzo che la identificano come tomba femminile. Il ritrovamento sancisce l’area come zona cimiteriale ligure con la grande tomba dispersa sigillata dalla statua stele e almeno altre tre tombe; è probabile che le ricerche possano continuare nel luogo non lontano dove sembra esserci una grande stele in costruzione.