Rodolfo, vassalli e mutazioni  della struttura sociale e agraria

A Casola in Lunigiana si è svolta sabato scorso la giornata di studi sulle origini delle Terre dei Bianchi

Il nucleo più antico del borgo di Codiponte

Un convegno di alto livello storiografico e storico si è tenuto nel pomeriggio dei sabato 28 maggio nella sala consigliare del Comune di Casola. I relatori, professori medievisti dell’Università di Pisa, hanno presentato i risultati delle loro approfondite e specialistiche ricerche su momenti e avvenimenti del lontano passato medievale del nostro territorio, visti all’interno del contesto storico generale nel quale si sono verificati.

La torre di Casola

Ha aperto i lavori, moderati dal prof. Fabio Baroni che ne ha tracciato anche le conclusioni, la prof.ssa Eliana Vecchi, presidente della sezione Lunense dell’Ist. Inter. di Studi Liguri, che, dopo aver evidenziato il fondamentale contributo che il prof. Mario Nobili ha dato e continua a dare agli studi sul Medioevo, ha ripercorso la biografia e l’imponente bibliografia del prof. Augusto Cesare Ambrosi, a cui è riconosciuta “la creazione di una regione culturale che va da Massa, a Pontremoli, alla Spezia, di cui numerosi sono i segni su quel territorio”. Il prof. Nobili ha dedicato il suo intervento a “Considerazioni storiografiche supplementari al convegno di Casola del 2 aprile del 2016”, producendo una ricchissima e ragionata bibliografia, indispensabile e stimolante strumento per ulteriori studi sugli argomenti trattati o per ricerche future, come, per fare un esempio, sulle arimannie.
Paolo Tomei, già presente al convegno del 2016, ha parlato di “Prima dei Bianchi: origini di Rodolfo di Casola e della genesi di una nuova struttura sociale”, ricostruite sull’analisi di pergamene, scoperte negli archivi lucchesi, che gli hanno permesso di documentare la genesi di una mutazione della struttura sociale e agraria, nei secoli XI e XII, basata sulle domus nel territorio, rispetto a quella della curtis concentrata nel luogo del potere. La storia di Rodolfo e della sua famiglia è un esempio di questa mutazione.
Con la prof.ssa Giuliana Biagioli l’attenzione si è spostata sulla “Comunità di Casola nel secolo XIX, una cotanto silvestre e intralciata regione”. L’esame delle carte catastali, grazie ai confronti e alle sovrapposizioni consentite dai moderni strumenti telematici, permette la ricostruzione, a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento ai nostri giorni, dell’uso del territorio e delle varie proprietà, anche per le giuste tassazioni. Di grande interesse sono state anche le sue considerazioni in merito all’andamento demografico nel tempo nei vari paesi e alle conseguenze distruttive dei numerosi terremoti, in particolare a Ugliancaldo, che sempre è riuscito a “rialzarsi”.
Sono seguiti i ringraziamenti del sindaco Riccardo Ballerini, che ha manifestato la volontà di continuare iniziative di questo tipo, utili non solo a chi lavora nelle ricerche storiche, ma anche alla popolazione, per accrescere la conoscenza della propria storia e la consapevolezza della propria identità. Sarebbe opportuno, pertanto, che studi così importanti, ma non facilmente sintetizzabili, trovassero la strada per essere pubblicati e messi a disposizione di tutti. Si è sentito dire che avverrà.

Andreino Fabiani