Gli studenti del Liceo intitolato al navigatore hanno concluso una lunga ricerca ora raccolta in un libro
Il recente convegno su Alessandro Malaspina è stata occasione per presentare il libro sulle origini dell’Istituto Magistrale di Pontremoli e sulla storia dell’edificio. Un libro frutto del lungo lavoro di ricerca svolta – soprattutto sui documenti reperiti nella sezione di Pontremoli dell’Archivio di Stato – dagli studenti della classe 5a A S.U. del Liceo “Malaspina” con l’insegnante prof.ssa Manuela Angella e il coordinamento del prof. Angelo Angella che ha seguito il progetto per conto dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana e dell’Età Contemporanea che ha reso possibile la stampa.
Una premessa sulle “Scuole pontremolesi in età prenunitaria” evidenzia l’esperienza di “educandato femminile” realizzata a Pontremoli, nella seconda parte del Settecento, in quello che, fin dall’inizio del Cinquecento, era stato convento di monache di clausura nell’area di Porta Fiorentina. L’antico monastero, dal 1785, divenne “conservatorio per l’educazione delle giovani” con le monache che “scelsero di dedicarsi all’istruzione elementare delle ragazze e principalmente di quelle povere che, numerose, frequentavano il convento”.
All’alba del Novecento si avvertì “il bisogno di andare oltre la semplice formazione di base” e la necessità di avere una scuola “aperta anche ai giovani di sesso maschile” e che preparasse “al mondo del lavoro”. Nel 1911 l’amministrazione del sindaco Pietro Bologna sollecitò l’istituzione, nello stesso edificio, di una “scuola normale” governativa, che possa essere frequentata anche “dai figli degli operai”. La scuola ottenne risultati importanti, ma fu soppressa nel 1923 quando lo stabile ospitò l’Istituto Tecnico.
Nel 1929 Pontremoli vide l’istituzione di un Istituto Magistrale maschile, ancora nel Conservatorio di San Giacomo dove il Comune di Pontremoli aprì anche un convitto per l’ospitalità degli allievi. Il crescere del numero degli utenti e la necessità di sempre nuovi spazi mise di fronte alla scelta: ampliare il vecchio edificio o costruirne uno nuovo? All’inizio prevalse la prima ipotesi: nel 1932 l’amministrazione di Pontremoli assegnò all’architetto Franco Oliva, sardo di origine e spezzino di adozione, l’incarico di progettare l’ampliamento e la riorganizzazione degli spazi dell’ex Conservatorio.
Il progetto venne consegnato nel maggio dell’anno seguente, ma con l’osservazione che il vecchio edificio “mal si presta” alle nuove esigenze. Iniziò così l’iter per individuare l’area più idonea per la nuova costruzione: la scelta cadde sui terreni subito a monte della nuova piazza in corso di realizzazione in corrispondenza del nuovo quartiere che stava sorgendo in Verdeno. Il 9 gennaio 1935 Oliva consegnò l’elaborato per la nuova scuola da costruire nell’angolo “tra la piazza nuova” ed il “prolungamento della via Roma” e destinata ad ospitare l’Istituto Magistrale e il “giardino d’infanzia”, mentre un altro edificio, adiacente, sarebbe stato destinato a palestra. L’iter per la costruzione sarà lungo e difficile, ma nel 1942 il nuovo fabbricato, intitolato al navigatore Alessandro Malaspina (che fupreferito a Nicodemo Trincadini e a Giuseppe Zambeccari), vide iniziare le lezioni.
Tuttavia gli anni dell’occupazione nazifascista di Pontremoli sconvolse ben presto la normalità: la scuola fu occupata, utilizzata per altri scopi, danneggiata e vandalizzata. E dopo la Liberazione ci sarebbero voluti mesi per il ritorno al normale utilizzo: le lezioni infatti ripresero a pieno regime solo nel dicembre 1945.
(p. biss.)