
L’antico ospita il contemporaneo al Museo San Caprasio di Aulla. Venerdì 24 giugno è stata inaugurata la mostra Mutabilia, esposizione personale di Raffaella Angeli (31 anni) che apre la stagione culturale del museo. L’artista contemporanea, di Albiano, ma originaria di Casola, ha trovato spazio per la propria arte grazie ai curatori della mostra Alessio Manfredi e Melania Sebastiani e al direttore del museo, Riccardo Boggi. Laureata in chimica dopo aver frequentato il liceo scientifico “Parentuccelli” di Sarzana, è insegnante di chimica. In parallelo, ha sempre portato avanti la propria passione per l’arte: autodidatta, ha cominciato a disegnare a matita e da circa sei anni dipinge a olio e con i colori acrilici.
I quadri presentati al Museo San Caprasio sono realizzati su MDF, un miscuglio di legni e colle, “ecosostenibile, recuperato da scarti del legno”. Angeli ha saputo tradurre in arte momenti e oggetti di vita quotidiana. L’orto del padre è stata una fonte di ispirazione per le sue opere: lucertole, api, zucche, melograni, kiwi sono i protagonisti dei quadri. Elemento fondamentale è la corda, metafora dell’instabilità sottesa a ogni dipinto: “ci chiediamo quanto un nodo possa resistere al peso del corpo che deve reggere. Rappresenta un equilibrio precario, teso a un mutamento”. Ogni supporto ligneo emana questo senso di precarietà, una tensione bloccata dentro una cornice, ma pronta a risolversi nella mente dell’osservatore.
“Tutti i quadri vogliono essere una metafora a tanti aspetti della vita, come una qualsiasi scelta che noi facciamo, che resta sospesa fino a che il nodo non si svolge, mutando in qualcosa d’altro. Ogni scelta ha il suo peso, alcune maggiore di altre, come fossero delle grosse zucche”. “Mutabilia perché sono tutte situazioni in equilibrio, ma destinate al mutamento, a portarci a qualcosa d’altro che nel quadro non vediamo, ma che possiamo immaginare”. La mostra rimarrà aperta fino al 9 luglio e rappresenterà una duplice opportunità per il territorio: mantenere vivo il passato custodito nel Museo supportando l’arte lunigianese e i suoi interpreti. Andrea Mori