A Canossa rinvenuta un’antica tomba dei Liguri

Nella vicinanze di dove, nel 1972 venne rivenuta l’omonima Statua Stele nella frazione mulazzese

Il gruppo degli scopritori davanti alla cassetta funebre ritrovata a Canossa, assieme al sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa
Il gruppo degli scopritori davanti alla cassetta funebre ritrovata a Canossa, assieme al sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa
Il gruppo degli scopritori davanti alla cassetta funebre ritrovata a Canossa, assieme al sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa
Il gruppo degli scopritori davanti alla cassetta funebre ritrovata a Canossa, assieme al sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa

Un’antica tomba a cassetta Ligure, databile tra il quarto ed il terzo secolo A.C., con ogni probabilità riservato ad una figura femminile, come testimoniano la presenza di una spilla e una fusaiola. È questa la straordinaria scoperta effettuata nella frazione di Canossa nel comune di Mulazzo, nei pressi del cimitero, area già nota all’archeologia per la scoperta di una statua Stele (appunto la stele di Canossa, conservata al Museo delle Statue Stele di Pontremoli) avvenuta nel 1972. La datazione dell’antica sepoltura (derivata dalla tipologia di spilla, una “fibula certosa tarda”) indica quindi che si tratta del periodo che precede l’occupazione romana del territorio e quindi identificabile come appartenente agli antichi Liguri. Si tratta di una campagna di scavi diretti dall’ispettrice della Soprintendenza Archeologica, Marta Colombo, con i finanziamenti del Ministero, e che ha visto la collaborazione del Museo delle Statue Stele. Un ritrovamento importante accolto con grande entusiasmo dal direttore del Museo, Angelo Ghiretti “negli ultimi quattro anni, con l’arrivo della dottoressa Colombo, c’è stato un grande impulso archeologico.

Il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa ed il direttore del Museo delle Statue Stele, Angelo Ghiretti.
Il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa ed il direttore del Museo delle Statue Stele, Angelo Ghiretti.

Stimolo che ha portato agli scavi di Pontevecchio, al recupero di alcune statue stele che erano all’esterno e quindi sottoposte al degrado. Nell’ambito di questi progetti legati alle Stele volevamo porre l’attenzione anche su questo ritrovamento di Canossa”. Un ritrovamento che arriva da un tempo lontano, precisamente da un’antica relazione del 21 maggio 1856 in cui il Podestà di Mulazzo scriveva che nella sommità di un colle, nelle adiacenze di Canossa, il contadino Giuseppe Bailini, mentre lavorava i propri campi aveva rinvenuto due tombe: una di questa conteneva molti reperti che, purtroppo, con ogni probabilità sono andati perduti. La lettera, negli anni ’70 del Novecento, arriva all’attenzione di un socio dell’associazione culturale “Manfredo Giuliani”, che con il Gruppo archeologico dell’Associazione si mise quindi alla ricerca di queste tombe. Durante queste ricerche il gruppo si imbatté in una pietra mezza sepolta che, dopo un’attenta pulizia si rivelò essere una statua Stele “una delle più belle, anche se priva della testa, che si può ammirare nella collezione del Museo”. Una stele che era stata usata come coperchio per una tomba di epoca ligure, una tomba molto ricca ed importante di circa venti secoli posteriore alla Stele. Quel ritrovamento e quella lettera sono quindi alla base delle nuove ricerche: “andava valutata la possibilità di effettuare nuove indagini per vedere se l’area poteva permettere altre scoperte” anche se la situazione era difficile vista che negli anni ’70 era stata aperta una strada con una ruspa che aveva profondamente modificato la situazione esistente. Un intervento che ha avuto delle conseguenze anche sulla tomba appena rinvenuta “la tomba è stata tagliata in testa, probabilmente asportata dall’intervento di una ruspa”. Soddisfatto il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa “siamo contenti dell’attenzione posta al nostro territorio da parte della Soprintendenza. Questo territorio si sta dimostrando un luogo di grande importanza da un punto di vista dei ritrovamenti megalitici. Luoghi di grande interesse turistico e culturale”. Ma l’opera di ricerca nel sito non finisce qui. Infatti i ricercatori sono “a caccia” di una Statua Stele individuata negli anni ’70 e poi persa nella vegetazione. “Ora dovremmo avere la localizzazione precisa del reperto per permettere il suo ritrovamento”. (r.s.)