Presentato a Villafranca il nuovo volume di “Studi Lunigianesi”
La presentazione del nuovo volume di Studi Lunigianesi, la rivista dell’Associazione “Manfredo Giuliani” di Villafranca, si è svolta sabato 30 aprile nella suggestiva sala voltata del Museo Etnografico della Lunigiana. Il piacere di potersi nuovamente incontrare, dopo la lunga pandemia era mitigato dalla profonda nostalgia per la mancanza di Germano Cavalli (1934-2021) fondatore e anima dell’Associazione che dedica questo volume di studi alla sua memoria. Il presidente ad interim professor Giuseppe Benelli dopo aver espletato le funzioni istituzionali ha dato la parola ai tre relatori Riccardo Boggi, Andrea Baldini e Paolo Lapi incaricati di illustrare i saggi contenuti nel volume, tredici per l’esattezza.
Rimando alla lettura diretta per l’approfondimento necessario sottolineando soltanto alcuni aspetti dei temi trattati. Un interessante saggio di Giuseppe Benelli descrive la distruzione di villa Ceppellini alle porte di Pontremoli. Mirco Manuguerra suggerisce una nascita devozionale del cognome Malaspina “tratta dal tema specifico della Corona del Cristo”. Sandro Santini propone una nuova collocazione nella strettoia di Aulla del toponimo Rubra della Cosmografia dell’Anonimo ravennate, mentre Rossana Piccioli, proponendo un inedito apparato iconografico di “santini”, delinea una Lunigiana rurale tra fede, devozione e rituali di origine pagana. Interessanti gli articoli “architettonici” sulle tracce archeologiche ritrovate in una casa di Torpiana di Zignago e l’attenta analisi storico-muraria dell’oratorio di Santa Maria Assunta di Castevoli. Secondo una descrizione risalente al 1621 trascritta da Paolo Lapi in chiusura del volume, il campo superiore dello stemma della casata Malaspina, confermando il giallo nella banda inferiore, non sarebbe rosso, bensì turchino.
Il primo articolo del volume è un intenso ricordo dedicato all’architetto Gian Luigi Maffei (1942- 2019) firmato da Andrea Baldini che ne racconta l’amicizia, la convivialità, la stima, la capacità professionale. Descrivendo l’opera dell’architetto, dello studioso, del conferenziere parla di un uomo che ha lasciato traccia di sé nei luoghi del suo vissuto e quindi anche nell’avita Lunigiana, dal recupero del giardino formale di Scorano, al restauro del palazzo Malaspina di Pallerone al celebre volume, La casa rurale in Lunigiana, pubblicato nel 1990, all’impegno nella “Manfredo Giuliani” dal 1972 di cui divenne vicepresidente.
Maffei si era laureato all’Università degli Studi di Firenze nel 1968 ma già dal 1966 era assistente volontario presso l’Istituto di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti nella stessa facoltà. Nel 1974 divenne Assistente di ruolo e fu assegnato alla cattedra di Composizione Architettonica di Gianfranco Caniggia (1933-1987) appena giunto a Firenze dopo l’esperienza genovese.
Allievo di Saverio Muratori (1910-1973) del quale era stato anche assistente, Caniggia seppe interpretare e sviluppare in modo personale il pensiero edilizio-architettonico del maestro formando una scuola, per così dire “caniggiana”, all’interno della quale Gian Luigi Maffei svolse un ruolo fondamentale. Nel 1979 firmava con Caniggia il primo dei volumi di Composizione architettonica Lettura dell’edilizia di base, seguito nel 1984 da Il progetto nell’edilizia di base. Il contenuto derivava dalla riproposizione dei corsi di quella stessa materia svolti a Roma dal prof. Saverio Muratori che Gianfranco Caniggia aveva sperimentato nella facoltà di Genova fra il 1971 ed il 1974 adattandoli al nuovo contesto ligure. La metodologia proseguì anche a Firenze e trovò una prima codificazione in questi volumi, tradotti anche in lingue diverse, tra cui il cinese mandarino.
Come tutti gli studi di scuola muratoriana questi libri hanno come base l’attenta lettura del contesto urbano e territoriale. Tra il 1982 ed il 2012, Gian Luigi ricoprì la carica di professore Associato di Composizione architettonica ai corsi ed ai laboratori di tutto il ciclo quinquennale. A seguito della prematura morte di Caniggia nel 1987 l’ultimo volume della serie compositiva: Lettura dell’edilizia speciale uscì nel 2011, a firma di Gian Luigi e di suo figlio Mattia.
Sabato a Villafranca la presentazione del volume della “Manfredo Giuliani” si è svolta proprio una settimana dopo la morte di Paolo Vaccaro (1939-2022), collega ed amico di Gian Luigi, affascinato dalla novità dell’insegnamento muratoriano. Fu mio professore all’università di Genova e grazie a Gian Luigi ho avuto modo di incontrarlo nella sua casa di Malgrate dove li ricordo insieme a condividere esperienze di vita e di studio.
Roberto Ghelfi