
Pira ridotta e sordina sull’orario: è comunque bruciato – molto bene – il falò dedicato a Sant’Antonio Abate

Alla fin fine, senza paura di essere contraddetti, si può dire che la tradizione sia salva. Quella che, a Pontremoli, vuole il 17 gennaio riservato all’esecuzione del falò di S. Nicolò, in onore di S. Antonio Abate. Come anticipato la scorsa settimana, il 2022 è il secondo anno consecutivo che consegna alla piccola storia un evento “mutilato”, nel senso di una pira di dimensioni decisamente ridotte, bruciata senza grandi annunci e fuori da ogni orario consueto (per precisione: alle 18,40, in congruo anticipo rispetto al canonico appuntamento delle 19). Poche, quindi, le persone sul ponte Pompeo Spagnoli – sia tra i sostenitori che tra gli avversari) e cori di sostegno al rione del “Vaticano” quasi esclusivamente lanciati dai fuochisti – quelli, sì, numerosi, nonostante il tono minore dell’evento – schierati attorno al falò sul greto del fiume Magra.
Nei giorni precedenti, come annunciato, non c’è stata nessuna forma di preparazione: la baracca, punto di ritrovo e di ristoro di chi lavora all’innalzamento della pira… ma anche di chi sta a guardare, è rimasta in magazzino anche quest’anno e l’attività di accatastamento dei “bochi” è potuta iniziare tranquillamente domenica 16. A completare il tutto, in senso minimalista, la mancanza di qualsiasi chiamata alla partecipazione di uno spettacolo che riesce sempre a scaldare gli spiriti ed anche i corpi. Quasi una beffa, a mo’ di ciliegina sulla torta, la giornata e poi la serata straordinarie per condizioni atmosferiche: cielo sereno e non un alito di vento, come non se ne erano più viste in tempi di vera sfida… all’ultima favilla. Da segnalare qualche problema – che potrebbe avere ripercussioni sui falò dei prossimi anni – sul materiale “sacrificato” al dio dei falò; ci potrebbero essere novità spiacevoli in proposito, legate alla possibilità di continuare a usare certe specie di vegetazione, date le nuove norme sulla tutela delle stesse. La limitazione delle dimensioni della pira e l’anticipo dell’orario non sono state molto ben digerite da chi si impegna ogni anno per la continuità di una tradizione ben radicata nella storia pontremolese e il cronista non può fare a meno di segnalare la voce di qualche fuochista che già è in attesa di vedere gli stessi criteri applicati al falò del 31 di gennaio! a.r.