Il programma di celebrazioni e festeggiamenti per riflettere sulla storia della comunità cristiana. Intervista a don Luca Franceschini
Cattedrale di Massa. La navata centrale
Il 18 febbraio di quest’anno la Diocesi di Massa celebra i 200 anni dalla istituzione, avvenuta nel 1822 ad opera del Papa Pio VII. Nel piano pastorale diocesano, elaborato a settembre del 2021, si è voluto sottolineare, con la giusta enfasi, questo avvenimento che costituisce un “unicum”. E come per i 400 anni del voto alla Madonna del Popolo di Pontremoli, anche in questo caso è stato individuato, in don Luca Franceschini, il “delegato diocesano” per coordinare e promuovere i festeggiamenti.
Don Luca, ci avviciniamo alla data del bicentenario: che cosa è stato predisposto per celebrare tale evento? “Si è pensato di offrire una preparazione di tipo spirituale nelle immediate vicinanze dell’evento con tre sere di ascolto della Parola e riflessione ecclesiologica guidata dai vescovi o qualcuno del clero delle diocesi che hanno incrociato la nostra storia: La Spezia Sarzana, Modena e Pisa”. E per la ricorrenza vera e propria? “Il giorno della festa avremo una solenne celebrazione presieduta dal Cardinale Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco. In quel giorno, collateralmente, verrà emesso un annullo filatelico e aperta una prima sezione della mostra che allestiremo al Museo Diocesano di Massa per la ricorrenza e che durerà fino alla fine dell’estate”.
Nel dettaglio? “Verranno esposti documenti inediti relativi al primo Vescovo, al palazzo vescovile, ai progetti per la Cattedrale e a tante interessanti opere legate a quel periodo storico. Vi saranno poi altri momenti culturali e formativi legati alla mostra al Museo, in particolare per gli studenti. Tre momenti saranno particolarmente importanti per l’approfondimento storico con tre figure accademiche che ci aiuteranno a riflettere sul percorso della nostra storia ecclesiale”.
Quale significato religioso e culturale assume per la Diocesi ricordare l’anno di fondazione? “L’essere una Diocesi individua una ‘porzione’ di popolo di Dio e un territorio che acquista una più forte identità ecclesiale, umana, sociale. La Diocesi è un centro propulsore per la fede, la speranza e la carità e allo stesso tempo un punto di incontro e di unità aperto a tutti. Confidiamo che il centenario ci aiuti a riscoprire questa unitarietà profonda in particolare in questo anno dove saremo chiamati ad accogliere il nuovo Vescovo, in questo momento storico particolare segnato da tanto individualismo. Soprattutto spero che sia un’occasione per rafforzare ancora più i legami sia con Pontremoli – diocesi più antica ma oggi unita con quella di Massa a formare una muova Chiesa Locale – sia con le chiese vicine, in particolare La Spezia dal cui territorio la nostra duecento anni fa fu staccata. Non sarà la sottolineatura di distinzioni e divisioni ma di un’armonica crescita nella Comunione”.
Il triduo di preparazione, la solenne celebrazione e le iniziative culturali
Il ricco programma di iniziative e celebrazioni in occasione del secondo centenario della istituzione della diocesi di Massa si apre con il triduo di preparazione in tre diverse realtà della nostra Chiesa locale.
Il primo appuntamento è per lunedì 14 febbraio in Concattedrale a Pontremoli dove interverrà il Vescovo di La Spezia – Sarzana e Brugnato su “Il rapporto del Vescovo con la Chiesa diocesana”.
Il giorno successivo, martedì 15 febbraio nel Duomo di Carrara sarà il delegato del Vescovo di Modena ad intervenire sul tema “Perché la Chiesa?”.
Infine mercoledì 16 febbraio in Cattedrale a Massa l’Arcivescovo di Pisa parlerà de “La Chiesa, Sacramento di salvezza”.
Il Segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin
Venerdì 18 febbraio, giorno del 200° anniversario della istituzione della Diocesi di Massa, alle ore 17 solenne celebrazione in Cattedrale presieduta dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede.
In quella giornata sarà aperto il Museo Diocesano con anteprima della mostra (prime due stanze e ingresso) e verrà proposto lo speaiale annullo filatelico.
Il programma delle iniziative storico-artistico-culturali prevede quattro appuntamenti a Massa:
– giovedì 25 febbraio, alle ore 17 in Cattedrale: incontro con i professori Igino Lanforti e Angelo D’Acunto sul tema “Il contesto storico e politico in cui si inserisce la nascita della nostra Diocesi”;
– giovedì 11 marzo, alle ore 17 in Cattedrale: incontro con il prof. Alessandro Volpi;
– giovedì 25 marzo, alle ore 17 in Cattedrale: incontro con la prof. Silvia Nannipieri;
– sabato 9 aprile, alle ore 16,30 nel Museo Diocesano inaugurazione della mostra “1822 rinnovare la città per accogliere il nuovo Vescovo”.
Inoltre nei mesi di aprile e maggio sono previste attività didattiche destinate alle scuole mentre nell’estate tutti i venerdì sera in Cattedrale si svolgeranno iniziative diverse: visite guidate, concerti, momenti di preghiera o riflessione.
La facciata della Cattedrale di Massa
Quali iniziative sono state assunte per coinvolgere la società civile? “Il periodo non è propizio a troppi coinvolgimenti purtroppo. Credo tuttavia che, oltre ai momenti di carattere spirituale ed ecclesiale, siano di particolare importanza i momenti culturali e storici dove si è cercato di coinvolgere docenti e persone diverse affinché non sia un parlarci addosso. Confido che tra gli alunni delle scuole, le persone desiderose di conoscere e la società nel suo insieme, alcuni accolgano l’invito e condividano con noi questo pezzetto di storia per conoscerlo, apprezzarlo e anche accoglierne le fragilità e debolezze”.
A livello organizzativo come si conciliano le necessarie “restrizioni” anticovid con la proposta di partecipazione alle iniziative pubbliche? Ci sarà obbligo di Green Pass o di Super Green Pass? “Per i momenti di spiritualità e celebrazione liturgica ci comporteremo come sempre rispettando le regole ormai ampliamente sperimentate. Per gli incontri più importanti si è pensato alla Cattedrale proprio perché offre uno spazio grande e un grande volume. Ovviamente ha anche un significato simbolico. Certamente per ciò che non è liturgico si dovranno rispettare le norme via via vigenti per il contenimento del contagio”.
La ricorrenza del primo centenario cadeva nello stesso anno della “marcia su Roma”. Il 2022 è invece l’anno della “variante omicron” del Covid… Cosa dobbiamo attenderci? “Dobbiamo attenderci un cambiamento. Se sapremo guardarlo con sapienza sarà, magari con un po’ di pazienza e capacità di attesa, motivo di crescita per tutti nonché di risposta positiva alle provocazioni di questo mondo che cambia”.