Superare l’ostacolo della povertà

Il 2020 è stato l’anno più buio dal dopoguerra per quanto riguarda la povertà e l’emarginazione. Il fenomeno, contrassegnato dalla pandemia causata dal covid, non ha riguardato solo l’Italia, ma il mondo intero. Per quanto attiene al nostro Paese la situazione è stata fotografata dal Rapporto della Caritas da poco pubblicato. L’indagine fa emergere le criticità, molte e serie, ma anche il grande impegno del mondo del volontariato e qualche possibilità di uscita o, almeno, di alleggerimento dalle difficoltà presenti.
I dati sono quelli reali constatati dai tanti centri periferici di sostegno alla povertà collegati con la Caritas. Una rete capillare che tocca tutte le diocesi e moltissime parrocchie che operano sul territorio, a fianco delle povertà, con mense per gli indigenti, con luoghi di distribuzione viveri e vestiario. Il titolo del Rapporto dice del significato che si vuol dare: “Oltre l’ostacolo”. L’ostacolo è la povertà, l’esclusione sociale, l’indigenza che si presenta sotto tanti aspetti diversi. Rapporto spiega che il 44% dei bisognosi che hanno chiesto aiuto alla Caritas lo ha fatto per la prima volta: si tratta dei “nuovi poveri”.
Un po’ di luce nasce dal constatare che il 70% di questi, nei primi otto mesi del 2021, non ha più fatto ricorso ai servizi Caritas, segno di una situazione che va migliorando. Tuttavia coloro che ancora chiedono il sostegno entrano a far parte del milione di poveri assoluti in più rispetto al pre-pandemia. Questi, secondo i dati Istat, raggiungono il numero record di 5,6 milioni di poveri pari a circa 2 milioni di famiglie. La maggior incidenza della povertà riguarda gli under 34, e soprattutto tocca i bambini e gli under 18. Un dato allarmante perché questa “iniqua disuguaglianza” pesa sull’oggi, ma soprattutto sul domani.
La Caritas, in Italia, nel 2020 ha supportato in totale 1,9 milioni di persone nei 6.780 centri con 93.000 volontari laici e più di 800 giovani del servizio civile. Cresce il numero dei “poveri cronici” (in carico alla Caritas da almeno 5 anni), ma si nota un legame stretto tra povertà e istruzione: il 57,1% ha al massimo la licenza di scuola media inferiore e la percentuale sale al 65,3% tra gli italiani.
Blocco dei licenziamenti, cassa integrazione, il reddito di cittadinanza, accanto alle tante organizzazioni non governative hanno permesso di attutire il dramma della povertà. Andrà sicuramente riordinato il Reddito di Cittadinanza, sia per gli abusi che qualche furbo ha attuato, sia per incrementarlo nei confronti delle famiglie numerose. È quanto auspica il Rapporto stesso.
Vale la pena ricordare, per quanto riguarda la Caritas, che è un organismo ecclesiale: non è un corpo a sé. È diretta dai vescovi italiani, è sostenuta dalle parrocchie, soprattutto dai laici, si avvale della generosità dei fedeli, utilizza gran parte dei proventi dell’8 per mille. Quando si parla di Chiesa si dovrebbe ricordare che non è solo istituzione o cardinali o vescovi, è il popolo di Dio nel suo insieme che si fa’ vicino al povero.

Giovanni Barbieri