La libreria di Giorgio Tarantola a Sesto S. Giovanni

Nella tradizione dei librai pontremolesi

Giorgio Tarantola (a destra) con Marino Bartoletti finalista al “Bancarella” 2021

In un articolo dell’inserto domenicale del Sole 24 ore dedicato alla cultura del 17 ottobre si parla del “furor dei libri” che si agita in Giorgio Tarantola, titolare di una splendida libreria in piazza Martiri di via Fani, 3 a Sesto San Giovanni. Nel 2018 ebbe il Premio della Scuola Mauri come libreria dell’anno che insieme alle novità conserva rarità editoriali, libri di antiquariato e “vintage”, tutti i volumi Taschen, la casa editrice tedesca che pubblica libri di educazione alla bellezza a prezzi accessibili al grande pubblico, ma di cui non è facile trovare l’intero catalogo.
Sono tanti i libri di pregio da cui Giorgio Tarantola non vorrebbe mai separarsi perché lo anima quello che definisce “furor d’aver libri”, un interesse che viene dagli antenati che, in anni ormai lontani nel tempo, furono itineranti negli Stati italiani portando sul mercato libri, anche quelli non autorizzati dagli uffici di censura, avviando da Montereggio la tradizione dei Librai Pontremolesi.
Un antenato Tarantola e altri bancarellai nel 1859 furono autorizzati con decreto del re di Sardegna Vittorio Emanuele II a vendere libri con promessa di intervenire in loro aiuto se si fossero trovati in difficoltà: questo è un atto governativo molto significativo a favore della lettura che è sempre arricchimento della persona e della società.
Nella libreria Tarantola di Sesto San Giovanni, di facile accesso per la stretta vicinanza a Milano, si sono incontrati e si incontrano in cordiali conversazioni tanti importanti scrittori, tra cui, con lascito di copie autografate, Ungaretti, Helmut Newton, ma muoversi fra gli eleganti scaffali è un raffinato piacere assicurato per ogni lettore. In questi giorni fa bella mostra in vetrina uno dei tanti libri opera d’arte di Franco Maria Ricci dedicato in edizione numerata al pittore naif Antonio Ligabue con testo del corregionale Cesare Zavattini. (m.l.s.)