Vivere di poesia tra le alte e basse maree della vita

Un libro di Fabrizio Rosi

Vivere di poesia, oltre che il titolo di un libro (edizioni Il Fiorino), sembra un consiglio quello che l’autore, Fabrizio Rosi, ex dirigente scolastico in pensione ci affida in questo periodo storico così difficile. E lo fa coinvolgendoci in un percorso di ricerca e di incanto, in venti poesie scritte, verrebbe da immaginare sotto l’ombra degli alberi quando cala la sera, a Cavezzana Gordana, frazione del pontremolese dove Rosi divide la sua vita con il capoluogo.
Qui si occupa fra l’altro del bosco e del castagneto, scrive di musica, racconti e poesie, alcune di queste esposte lungo il sentiero che da Cavezzana porta al fiume Gordana, risalendo il quale si giunge sino all’imbocco degli Stretti di Giaredo. Con la lente delle sue parole, Rosi riesce a scavare il cuore degli elementi che ritrae. La sua è una poesia che segue i meandri dell’anima, prende nota di fatti e accadimenti, pesa e misura con cura le alte e basse maree della vita.
Ci sono le stagioni, le metamorfosi della natura che determinano una mutazione del paesaggio e dell’animo. Una natura, quindi, che diviene simbolo dell’interiorità dell’uomo ed il suono del fiume che scorre sembra divenire, allo stesso modo, memoria dell’inesorabilità del tempo ma anche dell’incapacità di accogliere in noi stessi la forza e la bellezza della natura che ci sfiora quasi insensibile del nostro passaggio. Ma che, nonostante ciò, non smette di suscitarci brividi di emozioni e di gioia.
“Questo libro – racconta l’autore – raccoglie alcune poesie scritte nei giorni della lunga pausa forzata che ha costretto le persone a riprogettare la quotidianità e purtroppo a rinunciare, fra l’altro, all’incontro con gli altri. Eppure questa dolorosa stagione del Coronavirus ha consentito di riprendere, per certi versi, il dialogo con se stessi, di ritrovare dimensioni dimenticate e di scoprire quelle inedite”.
La grafica del libro (che presenta al suo interno delle eleganti e suadenti fotografie in bianco e nero) è stata curata dal giovane pontremolese Davide Benelli che si sta per laureare in Progettazione artistica per l’impresa. (r.s.)