
Le iscrizioni alle Superiori confermano le difficoltà per gli istituti tecnici e professionali

Iscrizioni sotto il segno del Coronavirus come ormai tutto e verrebbe naturale chiedersi se il Covid-19 possa aver influito sulla scelta di una scuola secondaria di secondo grado lunigianese, vicino alla propria abitazione, evitando la città. Non siamo in grado di verificarlo poiché ci mancano i dati degli alunni che attualmente frequentano la classe terza della secondaria di primo grado. Come da anni facciamo, auspichiamo che la scelta della scuola lunigianese sia dettata comunque dalla qualità dell’insegnamento e dal clima sociale positivo che la caratterizza. Ma veniamo ai dati riguardanti le iscrizioni alle classi prime delle scuole superiori lunigianesi. A prima vista colpisce il numero complessivo degli alunni iscritti ai licei, 167, rispetto a tecnici e professionali, dove risultano 107. Una differenza rilevante, che in fondo ripropone l’onda lunga che caratterizza la scuola italiana. Da tempo infatti la preferenza per i licei ha messo in difficoltà soprattutto i corsi AFM (ex-ragionieri) e CAT (ex-geometri), che non hanno trovato nei riformatori ministeriali la necessaria attenzione per un loro significativo rilancio; non è bastato infatti ridefinirne i programmi di studio e cambiare i nomi. Il cambiamento doveva invece essere supportato da significativi provvedimenti operativi capaci anche di creare le intese necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro.

La crisi di questi corsi dura da anni, a livello nazionale e purtroppo la Lunigiana non fa eccezione: 13 gli iscritti al corso AFM e 14 a quello CAT di Pontremoli, mentre a Fivizzano al corso AFM, articolazione Relazioni internazionali per il Marketing, sono 8. Rimanendo al Pacinotti-Belmesseri, numeri piuttosto esigui risultano agli Odontotecnici di Pontremoli: 8, all’Agrario di Fivizzano: 6 e, ai Meccanici di Bagnone: 10. Il punto di forza dell’Istituto bagnonese è ancora una volta il corso Alberghiero con 26 alunni iscritti; così come una piacevole conferma è il corso Servizi commerciali di Villafranca con l’opzione ‘Promozione commerciale e pubblicitaria’, cioè una bella opportunità per chi intende fra l’altro esercitare la professione di grafico.

I licei ancora una volta hanno il vento in poppa con 167 iscritti: 17 al Linguistico, 32 alle Scienze Umane del Malaspina di Pontremoli; a Villafranca 20 sono gli iscritti alla classe prima dello Scientifico, mentre un vero e proprio boom è stato ottenuto dallo Scientifico opzione Scienze applicate con ben 62 iscritti. Il Classico Leopardi di Aulla vede iscritti, per il prossimo anno scolastico, 19 alunni, confermando una presenza significativa di questo corso di studio in Lunigiana, confermata anche dai 17 iscritti del Liceo Vescovile Mons. Marco Mori di Pontremoli che, insieme all’altro di Aulla, per quanto riguarda le iscrizioni, non sempre hanno attraversato momenti felici. Nel commentare i numeri confortanti dei Licei c’è chi liquida il successo come ‘moda’ e in parte e per qualcuno, frequentare i Licei sarà anche questo. A noi piace pensare invece che per la stragrande maggioraza degli studenti sia voglia di studiare e di impegnarsi con la prospettiva della frequenza universitaria. La scelta poi di un buon numero di studenti delle Scienze Applicate qualcuno potrebbe leggerla con la stucchevole e ripetitiva affermazione che quel corso sia più facile perchè non c’è il latino,come se le discipline di carattere scientifico che lo caratterizzano fossero una passeggiata. Se volessimo poi porre i dati degli iscritti alla classe prima in relazione al mantenimento delle scuole superiori nei quattro Comuni della Lunigiana – Pontremoli, Villafranca, Aulla, Fivizzano – e se venisse confermata la tendenza attuale, si riscontrerebbe la preoccupante situazione di Fivizzano che, nel giro di qualche anno, potrebbe veder scomparire le scuole superiori dal suo territorio. Aulla dovrebbe tenersi stretto il Liceo classico, Pontremoli manterrebbe il Classico Vescovile e il Malaspina con numeri abbastanza confortanti, mentre rischierebbe di perdere il Belmesseri. Con il nuovo edificio a norma per quanto riguarda la sicurezza e con il completamento dei lavori dell’ala nord, Villafranca si potrebbe candidare a diventare un significativo polo scolastico lunigianese. Tutto è possibile, ma si ricordi che una scuola appartiene alla sua comunità e perderla significa perdere un bene prezioso. A partire dai dati delle iscrizioni bisogna analizzare, riflettere e, perchè no?, farsi venire qualche buona idea per rilanciare la scuola lunigianese, tutta.
Fabrizio Rosi