“Il virus circola troppo, servono controlli severi e misure drastiche”

A Pontremoli preoccupano i tanti casi, mentre regna l’incertezza sui vaccini per gli over 80

Il grafico testimonia il drastico aumento di contagi Covid a Pontremoli
Il grafico testimonia il drastico aumento di contagi Covid a Pontremoli

Preoccupazione e attesa: sono i sentimenti prevalenti che in tanti esternano in questi giorni al proprio medico di famiglia. Timori per un’ondata di contagi che a Pontremoli ha assunto caratteristiche preoccupanti; aspettative per la campagna di vaccinazione agli ultraottantenni che dovrebbe partire lunedì 15 febbraio ma sulla quale restano tanti interrogativi. “Siamo molto preoccupati per una diffusione del virus – spiega il dott. Paolo Arrighi – iniziata nelle scuole e che si è diffusa nella popolazione. Per fortuna siamo di fronte ad una gravità clinica moderata: non sappiamo ancora il perché ma non abbiamo casi gravi né tra i pazienti giovani né tra quelli anziani”. Come si può vedere anche dal grafico qui sotto i numeri dei contagi sono alti e destinati a crescere ancora, segno che a Pontremoli il virus circola davvero troppo e non solo nelle scuole; così da più parti si comincia a parlare con insistenza di istituire in città una “zona rossa” per interrompere una catena di diffusione che potrebbe portare a scenari preoccupanti. Il coordinatore di Lunigiana Medica si limita a confermare che se i casi continueranno a crescere bisognerà provvedere e in parallelo stigmatizza quei comportamenti davvero irresponsabili che si registrano in particolare nei fine settimana e che sono sotto gli occhi tutti: assembramenti soprattutto all’esterno di alcuni locali o gruppi che circolano indisturbati, spesso senza mascherina: “nonostante la gravità della situazione sembra ci sia ancora scarsa percezione del pericolo che circola tra noi: quello che succede il sabato e la domenica è davvero eccessivo, sono indispensabili maggiori controlli e anche qualche sanzione severa altrimenti non ne usciamo”.

Il dottor Paolo Arrighi referente dello studio associato di Pontremoli
Il dottor Paolo Arrighi referente dello studio associato di Pontremoli

L’altro fronte è quello dei vaccini. Da un lato gli annunci a ripetizione, dall’altro una organizzazione che martedì, a cinque giorni dal previsto avvio delle somministrazioni ai pazienti con più di 80 anni, non aveva ancora coinvolto i medici di famiglia. “Siamo un po’ delusi perché davvero poco coinvolti: assistiamo ad una sorta di ‘annuncite’ collettiva, ma la verità che noi ad oggi non sappiamo niente, proprio zero!” sottolinea Arrighi anche a nome dei colleghi della Casa della Salute di Pontremoli. Perché gli interrogativi sono tanti, prima di tutto da chi cominciare: molto probabile che a ricevere le prime dosi saranno i più anziani per poi scendere via via fino ai neo ottantenni. Ma gli aspetti più delicati sono legati al numero delle dosi che i medici avranno a disposizione: il vaccino di Pfizer (per ora l’unico disponibile per quella categoria di età) è difficile da utilizzare, deve essere scongelato, diluito e somministrato nel giro in poche ore. Dunque il numero dei pazienti da chiamare in ambulatorio non può prescindere da quello delle dosi disponibili: “nella totale incertezza di queste ore si fa l’ipotesi che ad ogni medico venga assegnata ogni giorno una sola fiala da sei dosi – aggiunge Arrighi – ma questa non può essere la soluzione perché se penso che io ho 225 pazienti ultraottantenni impiegherei quasi due mesi a vaccinarli tutti!”. Poi c’è l’aspetto burocratico: per ciascuna persona ci sono dieci pagine di moduli da leggere, compilare e firmare; quasi impossibile che un medico possa fare tutto da solo. Infine, ma non ultimo, il problema delle vaccinazioni a domicilio per chi non è in grado di muoversi: qui entrano in gioco altri aspetti determinanti come la logistica (muoversi in un territorio vasto e montano come il nostro) e l’opportunità (un viaggio lungo per vaccinare solo un paziente quando magari nella casa vicina vive un altro di poco più giovane il cui turno arriverebbe due settimane qualche giorno dopo?). Tutti si augurano che entro il fine settimana arrivino risposte adeguate.

Paolo Bissoli

Materna ed Elementari “Tifoni”: si decide in settimana

L'istituto Tifoni
L’istituto Tifoni

Resterà chiusa fino a sabato, 13 febbraio, la scuola primaria “Tifoni” e quella dell’infanzia di via Roma: lo aveva deciso con due ordinanze la sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini, vista la crescente diffusione del contagio. Potrebbero riaprire lunedì 15 in presenza una diminuzione della diffusione dei contagi e l’uscita dalla quarantena di almeno una parte delle persone, insegnanti compresi. La prima ordinanza, firmata il 3 febbraio, prendeva atto dell’assenza del 61% del personale docente, evidentemente per positività o necessità di quarantena. Il dato, comunicato dalla dirigente Silvia Arrighi, non permetteva di proseguire nell’attività didattica nelle elementari di via IV Novembre stante l’impossibilità di sostituire un tale numero di insegnanti. Poi, con l’ordinanza del 6 febbraio, la sindaca Baracchini chiudeva i due plessi scolastici prendendo atto dell’aumento del numero di insegnanti e alunni positivi al virus. I primi giorni della settimana seguente hanno ribadito un numero di nuovi casi quotidiani tra la popolazione piuttosto elevato: il bollettino dell’ASL di martedì 9 febbraio (ultimi dati disponibili prima di andare in stampa) ne ha evidenziato altri 10 che si aggiungono ai 40 dei sette giorni precedenti. Un’ondata che deve essere valutata con attenzione, sperando che la curva del contagio possa scendere e permettere la riapertura delle due scuole. Intanto il Comune prosegue nell’attività di screening alla ricerca di positivi asintomatici; funzionerà per tre giorni anche in questo fine settimana il servizio di tamponi antigenici rapidi sotto i portici di piazza della Repubblica: venerdì 12 e sabato 13 febbraio dalle 14,45 alle 17,15; domenica 14 dalle 9 alle 11,45. Preferenza a insegnanti, studenti e operatori della scuola, ma disponibili anche per tutto il resto della popolazione, non solo residente. Occorre prenotarsi al n. 0187.4601235 (lun – sab dalle 9 alle 13); è preferibile raggiungere il luogo indicato a bordo dell’autovettura, inoltre è obbligatorio indossare la mascherina. I minori devono essere accompagnati dai genitori. (p.biss.)