Settimana calda e ventilata

35meteoLa prima settimana di settembre si era distinta, almeno in avvio, per un clima più fresco ereditato dall’instabile finale di agosto; ma i valori massimi di temperatura, visto il generoso soleggiamento, si erano riportati ben presto sopra la norma. La seconda settimana di settembre ha cantato, si può dire, quasi un’unica nota: quella della più classica stabilità estiva, non badando all’autunno meteorologico, partito da quindici giorni, e sfidando quello astronomico, al via martedì prossimo, il 22, data dell’equinozio.
In attesa di vedere all’opera, se si scateneranno, le tempeste equinoziali, ecco un quadro del periodo compreso fra l’8 e il 14 del mese corrente. La limpidezza dei giorni precedenti è venuta meno proprio da martedì 8, senza che si sia imposta foschia degna di nota, bensì solo una sorta di leggero aerosol atmosferico. A seconda dei luoghi, della loro altitudine e dell’esposizione ai venti, l’aumento termico si è manifestato in modi diversi: più generale, sia la notte che il dì, in montagna e in alta collina, e maggiormente avvertito nei valori massimi nelle aree di fondovalle, tranne quelle (come Pontremoli) soggette a ventilazione di tramontana più costante, dove il rialzo è stato più sensibile nei valori minimi.
35METEO_TABELLALa massa d’aria che staziona su buona parte dell’Europa centro-occidentale ha recato un’ondata di caldo particolarmente intensa in Francia e in Belgio, ma estesa fino alla Germania a est e fino al Centro-Nord Italia a sud. Anche solo considerando un’area ristretta come la Lunigiana, da una parte all’altra della vallata o a quote più o meno alte, si è detto sopra delle molteplici risposte locali seguite all’accamparsi della vasta figura anticiclonica.
Il vento da Nord, levatosi domenica 7, ad esempio, può dirsi quasi ininterrotto a lungo, a Pontremoli come sicuramente in qualche altra zona ad esso particolarmente sensibile. Il flusso aereo, ‘lavorando’ notte e dì, non ha permesso ristagni d’aria; pertanto, laddove spira (o soffia, a seconda dell’intensità), non calano eccessivamente le temperature minime, ma non salgono neppure più di tanto le temperature massime: così a Pontremoli, Comano e Fivizzano, dove le temperature diurne si sono tenute sotto i 30°C o li hanno appena sfiorati.
Al contrario, nel più basso fondovalle, il deposito d’aria in atmosfera notturna calma riesce a far scendere di più i termometri al primo mattino (ma attenzione, con il contrappasso di umidità molto più elevata, talora a saturazione con copiose rugiade e formazioni nebbiose), mentre nelle ore diurne il vento più debole o soggetto a pause di calma fa sì che faccia più caldo, specie nel pomeriggio: così accade, ad esempio, a Villafranca, Aulla, Gragnola, dove le massime sono arrivate fino a 32-33°C.
Se ovunque soffia il vento, le escursioni saranno più allineate, e se ovunque prevale il solo regime di brezza le escursioni saranno più ampie e in accordo fra loro. Con la situazione verificatasi la scorsa settimana, invece, si notano forti contrasti, apparentemente bizzarri, anche fra località distanti pochi chilometri.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni