“Scuola sfida decisiva per la ripartenza del Paese”

Il presidente Mattarella a Vo’ Euganeo (PD) per il ritorno in classe dopo 6 mesi

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola nel comune di Vo’ Euganeo
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno scolastico in una scuola nel comune di Vo’ Euganeo

Scuola: “Pronti!… Via!”. Non è andata proprio così neppure quest’anno, nel senso che dei due comandi, solo il secondo, per ora almeno e si spera che continui nel modo migliore, si è realizzato. Di fatto, l’anno scolastico è iniziato, in 12 regioni su 20, senza grandi sorprese rispetto ai timori evidenziati nelle ultime settimane.
Quanto al “Pronti!”, però, siamo rimasti ben lontani dall’esserlo. Un po’ perché la scuola pronta non la è mai stata all’inizio dell’anno scolastico. Non la era quando le lezioni iniziavano il 1° ottobre e non la è stata nemmeno nelle diverse date settembrine che si sono alternate in seguito. Molto perché non poteva certamente esserla proprio questo 2020 segnato in modo profondo dai tanti disagi dovuti alla pandemia.
Dal punto di vista pratico il governo poteva fare di più?

Il Presidente Mattarella nelll’Istituto Comprensivo Rodari - Negri di Vo' Euganeo (PD)
Il Presidente Mattarella nelll’Istituto Comprensivo Rodari – Negri di Vo’ Euganeo (PD)

Con tutta probabilità sì, ma pretendere che la macchina statale potesse improvvisamente diventare un organismo oliato ed efficiente nei mesi estivi… Resta, poi, da capire cosa avrebbero fatto tutti quelli che hanno avanzato critiche riguardo alle misure legate al Covid-19: nei prossimi mesi sapremo quanto dovremo pagare (o no, speriamo) all’irrinunciabile necessità di riportare gli studenti a scuola fisicamente.
Analizzando le situazioni una per una, scuola per scuola, comune per comune, saltano fuori innumerevoli problemi – non ultimi i casi di positività e conseguente quarantena registrati un diverse classi, tra le quali anche una di Fosdinovo – ma la macchina è ripartita, un po’ più di 5 milioni e mezzo di alunni su 8 milioni totali sono rientrati nelle aule e si può ragionevolmente sperare che il motore possa essere registrato in corso d’opera per giungere ad un funzionamento accettabile.
35Vo'_Euganeo2Resta aperto il confronto governo-sindacati; per questi ultimi sarebbero attorno alle 100mila le cattedre ancora senza docenti. Il governo esprime soddisfazione per il gran numero di mascherine già consegnate alle scuole, che le useranno dandone una nuova ogni giorno agli studenti, e per le grandi quantità di prodotti igienizzanti distribuiti.
Sull’importanza della scuola, per i giovani utenti e anche per il Paese più in generale, si è espresso con decisione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha presenziato, assieme alla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina e ad altre figure istituzionali di rilievo, personaggi dello spettacolo e dello sport, all’avvio dell’anno scolastico a Vo’ Euganeo, uno dei centri “caldi” ai tempi dell’avvio della pandemia. Il capo dello Stato ha parlato di “sfida decisiva per la ripartenza del paese” ed ha ribadito che “non ci si può dividere sulla scuola”.
Un’idea del tutto condivisibile, se non fosse che nei mesi appena trascorsi anche la scuola è stata usata ampiamente come argomento divisivo in vista dell’appuntamento elettorale. Sul prato antistante la scuola primaria “Guido Negri”, presenti anche molti bambini e ragazzi delle scuole del comprensorio, che hanno vissuto in prima persona la clausura forzata, Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento, ha definito “Vo’ capitale d’Italia della scuola “, sottolineando il fatto che “mai come in questa occasione l’inaugurazione dell’anno scolastico ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva”.
Quella chiusura forzata, “necessaria e dolorosa” ha avuto per gli allievi con disabilità “un costo altissimo, a volte non sopportabile”, ha detto, sottolineando che “l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.
Un pensiero ha rivolto anche ai fatti di Colleferro. “Siamo sconvolti, ha dichiarato, per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. La scuola, la cultura, il confronto continuo – ha concluso – sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione”.

a.r.