
Dal 26 agosto sono nel Museo del Piagnaro. Il direttore Ghiretti “importante che ci siano sempre novità”

Da mercoledì 26 agosto altre due sculture preistoriche arricchiscono la collezione del Museo delle Statue Stele Lunigianesi: sono infatti state inserite nel percorso di visita la testa della statua stele di Caprio e la grande lastra della stele di Campoli. Si tratta di due originali recuperati nei mesi scorsi dalle rispettive collocazioni e che ora possono essere ammirati nel Museo. La delicata operazione di trasporto è stata svolta dagli operai del Comune di Pontremoli (Stefano Preti, Alfredo Tifoni, Ottavio Piagneri, Paolino Magnani) sotto la supervisione del direttore Angelo Ghiretti. È stato complesso soprattutto il trasporto e la sistemazione della stele di Campoli, del peso di diversi quintali e dalle notevoli dimensioni; ma alla fine, dopo molte ore di lavoro, anche questa è stata posata sugli appositi sostegni preparati su misura. Al momento mancano ancora le didascalie e l’illuminazione definitiva, ma i due reperti sono comunque finalmente conservati nel museo, al riparo dalle intemperie alle quali sono stati esposti per lunghi decenni e che ne stava seriamente pregiudicando la conservazione; ora sono finalmente esposti alla vista delle migliaia di visitatori che ogni anno salgono al Piagnaro.

La testa della statua stele di Caprio era murata sulla facciata dell’abitazione della famiglia Dueblin di Basilea che l’ha donata al Museo: nei prossimi giorni sarà inviata ad un laboratorio di restauro per eliminare alcune tracce di malta e per un intervento di consolidamento, ma tornerà prima della fine di settembre. La stele di Campoli invece si trovava murata a fianco della porta d’ingresso dell’oratorio del piccolo borgo omonimo: era stata tra le prime ad essere riconosciuta dagli studiosi sul finire dell’Ottocento, ma solo pochi mesi fa è stato trovato il modo per recuperarla e metterla in sicurezza.

Soddisfatto il direttore del Museo: “È stata un’operazione lunga – spiega Ghiretti – ma che alla fine si è conclusa nel migliore dei modi ed è una gran bella cosa che ci siano sempre novità importanti per il Museo. Dobbiamo infatti sempre ricordare che questo è un luogo di ricerca, dove ci sono sempre nuovi stimoli e dove, piano piano, i misteri che avvolgono le statue stele vengono svelati. Il nostro è un vero e proprio laboratorio di ricerca, come dimostra anche il fatto che nelle prossime settimane avvieremo un nuovo scavo archeologico a Pontevecchio”. L’arrivo dei due nuovi reperti al Museo porta a 44 il numero degli originali conservati al Piagnaro sul totale degli 83 rinvenuti dall’Ottocento ad oggi, alcuni dei quali sono tuttavia dispersi o perduti e altri ancora conservati nei luoghi di ritrovamento. Un vero e proprio avvenimento quello registrato a Pontremoli, che dimostra come quando c’è un progetto serio di conservazione e valorizzazione condiviso dai soggetti coinvolti in aggiunta all’impegno e alla disponibilità personale si riesce là dove fino ad oggi non era stato possibile trovare soluzioni. In tanti si augurano che l’esempio di Campoli e di Caprio possa essere seguito anche per altre situazioni simili.
(p. biss.)
Un agosto con presenze record e visitatori illustri

Il Museo delle Statue Stele sta dimostrando anche in questa stagione estiva, nonostante le limitazioni del Covid, di suscitare grande interesse ed attenzione. Lo testimoniano, su tutti, i numeri record che il sito museale sta toccando dalla sua riapertura avvenuta ai primi di giugno. In particolare nei primi dieci giorni d’agosto è stato registrato il più alto numero di visitatori ritoccando il già notevole record segnato dodici mesi fa quando si era toccato quota 1.072 ingressi nel periodo compreso tra il primo e l’11 di agosto. Quest’anno, nello stesso periodo di tempo, non solo si è riusciti a superare la simbolica quota “mille”, ma si è oltrepassato anche il limite dell’anno passato arrivando ai 1.088 ingressi. Poi il mese di agosto si è chiuso con 4.072 visitatori sfiorando il record dell’anno passato in cui si era raggiunta la cifra di 4.143 presenze. Una bella soddisfazione, soprattutto se posta in relazione alle difficoltà che si sta vivendo anche per il turismo, posto in grande crisi dal timore di un aumento repentino dei contagi e dal rischio di una nuova eventuale chiusura. Le Statue Stele lunigianesi quindi confermano il loro fascino continuando ad attrarre numerosi curiosi e turisti.Una magia ed un fascino che del resto hanno calamitato anche personaggi illustri come i due celebri musicisti Zucchero e Sting, che avvistati ad inizio agosto in città con una tappa “golosa” per un gelato, non hanno però mancato di arricchire la loro visita con un momento culturale al museo delle Statue Stele dimostrando il grande fascino che ancora avvolge il “popolo di pietra”. (r.s.)