Quando riuscirà giugno a snocciolare la sua prima giornata di cielo sereno – ma ci si accontenta lo stesso anche del ‘poco nuvoloso’ – dopo aver navigato fra piogge, temporali frontali e temporali ad evoluzione diurna? Alla domanda provano a rispondere le previsioni, piuttosto speranzose dal solstizio in poi.
Intanto, si prende atto della nuvolosità elevata che ha distinto la prima metà del mese, così come l’estrema variabilità con punte di tempo instabile e perturbato. Non si ravvisa, peraltro, alcuna situazione di particolare anomalia: semplicemente, rispetto al passato (anni ’70-80-90), giugno ha conosciuto un riscaldamento e un tempo meno piovoso e più estivo nei primi due decenni del XXI secolo.
Il fatto che, con minore frequenza, dal 2000 in poi, abbia sfoderato connotati tardo-primaverili più freschi ed instabili, non deve indurre allo straccio delle vesti quando si ripresenta alla ‘vecchia maniera’, più dinamico e infido dal punto di vista atmosferico.
Quindi niente giugno strano e tantomeno eccezionale, ma solo la ripetizione di cliché ben noti, seppure con l’originalità che distingue le singole edizioni. Il tempo difficilmente si ripete come un timbro, anche se è possibile individuare qualche somiglianza nell’andamento di un mese o di una stagione rivangando ricordi e registri con dati riportati nero su bianco.
Le osservazioni eseguite permettono così di concludere che, ad oggi, siamo ben lungi dai record stabiliti per i valori degli elementi climatici nei mesi di giugno del passato. Soprattutto in campo termico, l’ultimo giugno veramente fresco (2,5°C sotto la norma dell’epoca) risale al 1995! In seguito, solo nel 2001 e nel 2013 si sono manifestati dei mesi di giugno relativamente freschi, ma che non avremmo esitato a definire del tutto normali prima che il caldo prendesse sopravvento anche a inizio estate innalzando la temperatura media di giugno di 1,5°C nel giro di due decenni! Tale andamento ebbe inizio nel 2002 con clou su base mensile nel 2003 e toccando i famosi primati su base giornaliera nel 2019.
Da martedì 9 a lunedì 15, venendo alla cronaca degli ultimi giorni, il tempo migliore si è avuto venerdì 12 e il peggiore sabato 13. Rovesci e temporali a zonzo non ne sono mai mancati, senza però infierire sulla Lunigiana. Il 10, ad esempio, le nubi hanno scaricato soprattutto in area massese, tra la città e Marina, con accumuli fino a 30-40 mm.
Sabato 13, con qualche ora di ritardo rispetto al previsto, il tempo è peggiorato con pioggia a forti rovesci fra il tardo pomeriggio e la serata (39 mm a Grangola); un’altra mandata è seguita nella notte di domenica 14, mentre le ore diurne hanno concesso schiarite.
Condizioni favorevoli ai temporali pomeridiani, infine, si sono create lunedì 15, quando i nuvoloni cumuliformi, sempre più minacciosi dall’ora di pranzo, sono sfociati in locali rovesci o piogge moderate a metà pomeriggio dopo un lungo tuonare preparatorio sui monti.
Il copione si è rinnovato martedì 16, benché più blando come effetti in termini di precipitazioni sull’alta Lunigiana e scrosci più intensi in quella orientale (oltre 20 mm a Fivizzano).
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni