Primi tre casi di coronavirus nella nostra Provincia
L'installazione della tenda pretriage di fronte all'ospedale di Pontremoli
L’installazione della tenda pretriage di fronte all’ospedale di Pontremoli

Sono arrivati anche nella nostra provincia i primi casi di Coronavirus. Si tratta di tre casi di positività (diventati poi quattro con il caso di Pontremoli) che sono stati registrati tra venerdì sera e sabato mattina, entrambi in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità, ma per loro sono scattate le necessarie misure di prevenzione. Nel primo caso si tratta di un settantenne di Albiano Magra, nel Comune di Aulla: è un musicista che si è recato per un concerto a Codogno, nel lodigiano in Lombardia, nella cosiddetta “zona rossa” di diffusione del virus. Dopo il suo rientro si è messo in autoisolamento domiciliare dove si trova tutt’ora. Il tampone effettuato su di lui è positivo. Al momento accusa uno stato febbrile, ma le sue condizioni sono buone. Gli altri due nuovi casi si sono registrato a Carrara. Si tratta di una coppia di Codogno arrivata nella città apuana dove possiedono una seconda casa. Giunta in auto, sono sempre rimasti all’interno del proprio domicilio carrarino. Hanno manifestato tosse ed un leggero stato febbrile e il loro tampone è risultato positivo. è scattata la profilassi prevista, ma in questo caso, non avendo avuto ulteriori contatti con altri, non è necessario ampliare il raggio degli accertamenti. Sono poi stati segnalati due casi di quarantena preventiva: uno a Fivizzano l’altro a Pontremoli. In entrambi i casi al momento non si segnalano sintomi di malattia. Le amministrazioni lunigianesi hanno poi effettuato un controllo sulle seconde case di proprietà di persone che abitano nelle zone di maggiore diffusione del virus. Al momento non risulta che alcune di esse siano venute recentemente (dopo le vacanze natalizie) in Lunigiana. In tutti gli ambiti territoriali dell’Asl Toscana nord ovest sono in atto misure precauzionali e preventive finalizzate a prevenire la diffusione del Coronavirus – “Covid-19”. Da lunedì 2 marzo a sabato 16 marzo, saranno adottate le seguenti misure: sospensione dei punti prelievi delle sedi di Albiano Magra, Barbarasco, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Licciana Nardi, Fosdinovo centro storico. Inoltre, per tale periodo, il sabato mattina non sarà attivo il servizio Cup della Casa della salute di Villafranca. Continueranno a essere attivi tutti i giorni i servizi territoriali della Casa della salute di Aulla (Poliambulatorio), Casa della salute Pontremoli (presso il Cabrini), Distretto di Pontremoli (via Mazzini), Rustico di Pontremoli (presso ospedale), Presidio distrettuale di Fivizzano, Casa della salute di Villafranca (eccetto il sabato), nuovo Presidio distrettuale di Caniparola (presso Centro Palomar), punto prelievi di Zeri (senza variazioni). Il servizio di guardia medica (continuità assistenziale) sarà utilizzabile via chiamata telefonica e non con accesso diretto ambulatoriale. È stato poi aumentato il numero degli operatori che rispondono al numero aziendale 050-954444, al quale continuano ad arrivare centinaia di telefonate. Numero che però, è stato ribadito dall’Asl, è dedicato solo alla segnalazione obbligatoria di contatti con eventuali casi confermati di “Covid-19” e rientri dalle aree a rischio negli ultimi 14 giorni. Tutte le altre chiamate sono improprie perché intasano le linee, impedendo di trovare libero a chi deve obbligatoriamente telefonare per le segnalazioni. (r.s.)

Polemica tra amministrazione e minoranze di Pontremoli

Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini
Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini

La vicenda “coronavirus” scalda gli animi e infiamma anche la politica. Ne è un esempio Pontremoli dove rappresentanti dell’amministrazione criticano l’atteggiamento tenuto dalla Regione e i due gruppi di minoranza che, a loro volta, criticano il comportamento dei membri della giunta Baracchini. Il primo ad aprire le danze è stato il vicesindaco, Manuel Buttini, che accusa l’Asl di “brancolare nel buio insieme a Rossi ed intanto il coronavirus si avvicina”. Secondo Buttini, Rossi sbaglia nel non voler “seguire l’esempio di Emilia e Liguria nell’approntare misure precauzionali più incisive che frenino l’avanzata del coronavirus verso i nostri territori”. Il vicesindaco ha infatti “la percezione che non siamo ancora per nulla pronti per affrontare un’eventuale emergenza”. Senza dimenticare che in un territorio di confine com’è quello lunigianese “vive un’alta percentuale di pendolari giornalieri che prestano la propria attività lavorativa nelle province di Parma e La Spezia”. Per questo “sarebbe stato opportuno adottare provvedimenti più restrittivi al fine di prevenire e contenere un eventuale contagio”.

Francesco Mazzoni Il capogruppo di "OpenPontremoli", ora è anche segretario comunale Pd
Francesco Mazzoni Il capogruppo Pd  “OpenPontremoli”

Un’opinione a cui si aggiunge quella dell’assessore con delega alla salute Clara Cavellini “è fondamentale rallentare la diffusione evitando il più possibile contatti diretti con altre persone ma soprattutto assembramenti delle stesse, altrimenti, potrebbero non esserci i posti letto di rianimazione e malattie infettive, sufficienti per curare la fase acuta della minoranza di persone che ne potrebbe avere bisogno”. Come detto a queste affermazioni hanno replicato i consiglieri di minoranza: sia quelli del Pd (Francesco Mazzoni, Elisabetta Sordi e Matteo Bola) che Umberto Battaglia de “L’altra Pontremoli” “è un comportamento grave e irresponsabile quello del vicesindaco Buttini e dell’assessore alla sanità (!) Cavellini; il sindaco prenda posizione e smentisca”. Secondo le minoranze, dall’amministrazione “anziché dare messaggi chiari e pratici per aiutare la popolazione a comprendere e a gestire al meglio il rischio, lanciano un allarme generalizzato e scatenano la preoccupazione e il panico”. Una riflessione che il Pd e L’Altra Pontremoli legano anche all’economia locale “questa emergenza colpisce l’economia, le attività, soprattutto il turismo. Chi fomenta il panico è un irresponsabile e contribuisce a creare un grave danno all’economia del territorio”. (r.s.)

L’allarme per il calo del turismo

turistiLa salute prima di tutto. Per cui giusto osservare le norme che ormai abbiamo mandato a memoria per il continuo bombardamento del coronavirus. La Lunigiana lancia, invece, il suo grido d’allarme per quanto concerne il settore relativo al turismo, risorsa speciale, come del resto per l’intero Paese. A sottolineare la drastica situazione è la Cooperativa “Sigeric” conosciuta ed apprezzata nel settore. L’emergenza virus non permette “isole felici”, per cui sono crollate le prenotazioni per le visite guidate dopo l’abolizione per decreto ministeriale delle gite scolastiche. Questo è proprio il periodo in cui giungevano richieste di soggiorni per visitare le amene località della nostra vallata già pesantemente “punita” dalla mancanza di occupazione. Il quadro che si presenta attualmente non permette sonni tranquilli come sostengono guide ambientali e turistiche. A rischio pertanto decine di posti di lavoro nelle aziende che faticosamente con coraggio e determinazione hanno cercato di far decollare la Lunigiana dal punto di vista turistico investendo pure consistenti somme di denaro. “Noi cerchiamo di non fermarci, fanno sapere dalla “Sigeric”, visitiamo musei e parchi aperti al pubblico anche perché siamo in un’area lontana dal pericolo delle zone rosse. Dopo il 15 marzo riprenderanno le gite scolastiche, specialmente se il percorso rimane vicino casa. Non vogliamo perdere la fiducia e guardare al futuro senza spegnere nessuna possibilità di ripresa”. i.f.