Andrea Negrari, una vita per la politica e  la “sua” gente

Cento anni fa nasceva, a Treschietto

11negrari1Il 15 Marzo del 1920 nasceva, a Treschietto di Bagnone, Andrea Negrari. Il padre Stefano era un piccolo commerciante, la mamma Giuseppina (per tutti signora Beppa) Sarteschi, donna di profonda fede religiosa, trasmessa anche ai figli Andrea e Maria, si occupava di un’osteria in loco. Laureato in giurisprudenza, dopo il ritorno dalla guerra e dai famigerati campi di sterminio, in Polonia, che tanto lo avevano segnato, scelse di dedicarsi, in pieno, alla politica. Alle prime elezioni amministrative del marzo 1946 era già sindaco di Bagnone, carica che manterrà per ben 32 anni!
Nel 1948, a soli 28 anni, fu il primo parlamentare democristiano della Lunigiana. Impossibile elencare le tante, importanti cariche istituzionali da lui ricoperte, né il lungo elenco dei lavori pubblici fatti realizzare, in primis, a Bagnone. Tutti i servizi indispensabili: dalle strade asfaltate, agli acquedotti, alle piazze, alle fognature… raggiunsero anche le manciate di case più lontane, grazie a finanziamenti da lui procurati.
Gli impegni nazionali ed internazionali (membro del Consiglio d’Europa per un quinquennio e rappresentante del nostro Governo, alle Olimpiadi di Melbourne) non lo allontanarono dalle radici native. Grande l’impegno per la realizzazione dell’autocamionale Parma – Mare e per il Premio Bancarella di cui fu cofondatore. Da sottolineare l’innata capacità di mediazione con gli avversari politici, la convinta apertura collaborativa per una operosa corresponsabilità, al riparo dalle tentazioni dello sterile opportunismo.
11negrariPossedeva spiccato senso del pluralismo, vivendo massimo rispetto per chicchessia. Credeva nella cultura e nella reale formazione per dare concrete risposte alle aspettative dei giovani, che mai avrebbe voluto vederli partire con la valigia, con agganci diretti al mondo del lavoro. Per questo volle, “fortissimamente volle” la costruzione dell’Istituto professionale di Stato “Pacinotti” con vari indirizzi, a partire da quello meccanico. Il secondo, in Italia, dopo Livorno.
Né si scordò dei “Barsan”dedicando a quel “popolo laborioso e fiero”, che aveva portato lontano i valori della nostra vallata, un monumento a Pieve di Bagnone. Fra le mille manifestazioni: festa della Resistenza, con inaugurazione del monumento ai Caduti, sul Lungobagnone, alla presenza del ministro della Difesa Emilio Taviani e due concorsi ippici con i fratelli D’Inzeo. Insomma la politica come servizio, tra meriti ed errori, ma sempre tenacemente legato alla terra in cui riposa dopo la morte, avvenuta il 28 maggio del 1988. Coerente, mai voltagabbana, protagonista con umiltà.
A distanza di cento anni dalla nascita vogliamo ricordarlo con le parole di Mino Martinazzoli “Andrea è arrivato al suo epilogo con le mani vuote di chi ha dato e non ha preso. E con gli occhi chiari della bontà…”. L’Amministrazione comunale di Bagnone, in primis il sindaco Carletto Marconi, si sta attivando per preparare una degna cerimonia di riconoscenza che si terrà a breve in memoria dell’amico Andreino, del concittadino illustre, del lungimirante politico Negrari.

Ivana Fornesi