Fivizzano: tutti in piazza in difesa dell’ospedale

Organizzati una serie di consigli comunali ed una fiaccolata. Polemica per la partecipazione delle “sardine”

L'ospedale di Fivizzano
L’ospedale di Fivizzano

Negli ultimi anni, in più di un’occasione, anche in riunioni pubbliche, gli assessori regionali alla Sanità della Regione Toscana, in visita a Fivizzano, si erano spesi a difesa dei “piccoli” ospedali, non solo a parole, ma alla luce di provvedimenti legislativi che ne garantivano la sopravvivenza. Nell’elenco degli ospedali territoriali quelli di Pontremoli e di Fivizzano figuravano tra i “salvati” e di ognuno erano state fissate le funzioni, in un’ottica di complementarietà, che lasciavano intravedere un soddisfacente servizio per la comunità lunigianese. Ora, invece, pare che queste condizioni stiano venendo meno e che le carenze nelle varie prestazioni siano sempre più evidenti, con profondo disagio, ma anche pericolo, per i cittadini, spesso costretti ad estenuanti trasferimenti da un ospedale all’altro e ad estenuanti attese. I volontari delle Pubbliche Assistenze più di una volta hanno fatto e fanno esperienze di questo tipo. Perché non è stato sostituito il personale medico ed infermieristico andato in pensione o trasferitosi? Risponde al vero che la sede di Fivizzano abbia fatto registrare dei rifiuti? Sono queste le domande che circolano più frequentemente fra la gente.

Il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti
Il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti

Se lo stesso sindaco Gianluigi Giannetti si vede costretto a chiamare i cittadini a manifestare in piazza e a convocare Consigli comunali no stop, vuol dire che la situazione potrebbe volgere al peggio. Infatti, dal 13 al 15 febbraio si terrà un consiglio comunale aperto (ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19) e venerdì 15, dopo la chiusura del consiglio, si terrà una fiaccolata con partenza dalla sala consiliare in direzione dell’ospedale. Sull’argomento si sono fatte sentire le varie forze politiche del territorio, ora in maniera polemica, ora costruttiva. La lega, ad esempio, ha avuto modo di ironizzare sulla convocazione del consiglio seguito dalla fiaccolata per le strade del capoluogo con la partecipazione delle “sardine”, accusando il Sindaco di fare finta di non appartenere alla stessa parte politica che governa in Regione. La replica di Giannetti, affidata alla stampa, come la nota della Lega, non si è fatta attendere. Il primo cittadino ha puntato il dito contro la consigliera regionale Elisa Montemagni e il capogruppo provinciale della Lega Andrea Cella, accusati di interessarsi dell’ospedale solo con qualche comunicato sui giornali. Giannetti ha precisato anche di aver rivolto l’invito a partecipare alla manifestazione “a tutti i rappresentanti politici e sindacali della provincia … e che il criticato invito alle sardine è partito dal Comitato per la Salvaguardia della Salute in Lunigiana, dopo che il movimento si era offerto disponibile ad essere presente alla fiaccolata”. Un invito “a mettere da parte ogni divisione, ma anche ad evitare di voler mettere delle bandierine su una questione così importante” è la Lista di minoranza Alternativa per il futuro, capeggiata da Alessandro Domenichelli, che richiama ad un fronte comune, insieme al Sindaco, nella battaglia a difesa della Sanità. Non manca, per completare il quadro, che la voce della Regione e dell’Azienda sanitaria. Quale risposta daranno, e al più presto, alle preoccupazioni dei cittadini?

Andreino Fabiani

Bisogna ripartire dai Patti Territoriali

Bisogna rifarsi ai Patti Territoriali, siglati nel 2013 dai Sindaci lunigianesi, per poter ragionare di Sanità in Lunigiana. Accompagnati dalle rassicuranti parole del governatore Enrico Rossi: “Non voglio città in salute e periferie povere di cure” e dallo slogan dell’allora assessore Luigi Marroni: “Non più ospedali sotto casa, ma il medico a casa”, gettarono le basi per una nuova organizzazione delle strutture ospedaliere “in modo da assicurare la presa in carico delle persone assistite secondo livelli di gravità e di bisogni differenziati”, per dare, insomma, una giusta risposta alle esigenze di tutti. In questa logica erano nati anche gli ospedali unici (il NOA, per la nostra provincia), inseriti in una rete di servizi collegati ai piccoli ospedali territoriali, nel nostro caso di Pontremoli e Fivizzano, dei quali veniva garantita la sopravvivenza, con funzioni differenziate (Pontremoli di ospedale di zona, Fivizzano di polo riabilitativo in convenzione con la Fondazione Don Gnocchj). Per ciascun ospedale erano elencate le singole prestazioni che potevano essere fornite, di cui riferimmo a lungo nel 2013, dopo la visita dell’assessore Marroni a Fivizzano. Un altro importante servizio (per non parlare dell’opera svolta dalla Società della Salute) sarebbe stato reso dalle Case della salute, previste per Aulla, Villafranca, Pontremoli, Fivizzano. Compito delle Amministrazioni comunali è, ora, quello di verificare se quei Patti, che ebbero l’apprezzamento anche di Oreste Giurlani dell’Uncem, sono stati attuati, se sono ancora rispondenti ai bisogni dei cittadini, che cosa bisogna fare per riuscire a non ritornare continuamente sugli stessi problemi. A.F.