Allarme per le difficoltà dell’ apicoltura

Un congresso a Grosseto per rimediare ai gravi danni subiti dal settore

08apiLe api, insetti imenotteri della famiglia delle “Apidae” (apis mellifica), si dividono in numerose varietà. Vivono in colonie organizzate, dette sciami, con una sola regina e madre, alcune centinaia di maschi, fuchi o pecchioni, e molte migliaia di operaie con la funzione di preparare l’alveare. Con la cera che secernono dai segmenti addominali costruiscono i favi, ove depongono il miele. Gestire il lavoro di codesti insetti utilissimi è un’impresa importante, seria e complessa.
L’ apicoltura, proprio perché strutturalmente legata agli eventi climatici, così anomali da parecchio tempo, è sottoposta a continui rischi di perdite, con danni che incidono pesantemente sulla produzione, quindi sul commercio del miele.
Per gli apicoltori toscani, compresi i nostri lunigianesi, le previsioni per il 2020 non lasciano ben sperare. Il 2019, in particolare, è stato un anno da dimenticare, in quanto la produzione del dolce miele, dalle mille qualità per la salvaguardia della nostra salute, a causa dell’andamento della stagione ma anche di varie malattie, è calata in modo drastico, scendendo in alcuni casi fino al 70%.
Di tutto questo, ed altro, si è parlato e discusso al Congresso nazionale relativo all’apicoltura svoltosi, giorni fa, a Grosseto. Un evento fortemente richiesto dall’Associazione regionale “Produttori apistici toscani – Arpat” in stretta sinergia con la Regione Toscana che, con oltre 5.800 apicoltori censiti e quasi 100mila alveari, si piazza al quarto posto fra le altri Regioni d’Italia.
L’anno scorso, le api hanno faticato moltissimo a trovare fiori e nettare per cui è stato indispensabile nutrirle, pure da noi, a detta dei nostri apicoltori, usando sciroppi zuccherini ed altri ritrovati ad hoc, per mantenere in vita gli sciami. L’assessore regionale all’apicoltura, Marco Remaschi ha detto che, recentemente, è stato firmato un protocollo regionale per permettere agli apicoltori in difficoltà di accedere a microcrediti, a tasso zero, per fronteggiare le difficoltà finanziarie e dar loro qualche speranza di ripresa.
Sono state messe in atto anche azioni per ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, alquanto dannosi per animali e persone. Tutti siamo a conoscenza del pericolo provocato dall’uso dei biocidi, sostanze usate come “normali” disinfettanti, con gravi conseguenze.
Da non sottovalutare la concorrenza sleale messa in campo da prodotti provenienti da altri Paesi, a costi molto più bassi ma a scapito della qualità. Il miele, mix naturale di zuccheri, principalmente fruttosio e glucosio, di proteine, vitamine… rimane un dolcificante più salubre dello zucchero. Insomma trattasi di un super alimento le cui componenti, alquanto studiate dagli esperti, hanno effetti antiossidanti, antinfiammatori, antitumorali, antimicrobici.
Usiamolo dunque il miele, per mantenerci in salute. Ma poniamo attenzione alla provenienza e alla qualità.

(Ivana Fornesi)