La voce di Francesco attraverso i secoli

Anche a Villafranca è stato festeggiato il patrono

Giotto, Storie di San Francesco: la Rinuncia agli averi (1292-1296). Assisi, Basilica superiore.
Giotto, Storie di San Francesco: la Rinuncia agli averi (1292-1296). Assisi, Basilica superiore.

Quando sentì che “sorella morte” era ormai alle porte, Francesco si fece deporre sulla nuda terra e disse ai suoi frati “Io ho fatto il mio dovere, quanto spetta a voi ve lo insegni Cristo”. Così, fino alla fine, tenne fede a Madonna Povertà.
Era sabato 3 ottobre del 1226 e proprio la sera del 3 ottobre, a Villafranca, il parroco don Giovanni Barbieri ha tenuto la celebrazione del transito con letture, preghiere e riflessioni. Il giorno della festa, venerdì 4, la S. Messa delle 11, è stata presieduta da don Pietro Giglio affiancato da don Giovanni e dai diaconi. Nell’omelia la sottolineatura della figura dell’Assisiate più conosciuto nel mondo, araldo della perfezione evangelica che ripropone alla Chiesa la perfetta letizia dell’umiltà e della fraternità. Un cristiano innamorato di Cristo e della Pace che ci sprona a metterci alla sequela di Colui che ha dato la vita sulla Croce garantendoci l’eterno banchetto con la Resurrezione.
Nella S. Messa delle 17, solennizzata dai canti del coro giovanile, alla presenza del sindaco Bellesi, don Giovanni ha aperto l’anno catechistico ringraziando, in primis, gli educatori per il prezioso servizio: “I ragazzi – ha detto – devono crescere nella fede nelle loro comunità per sentirne l’appartenenza come protagonisti e non come spettatori passivi. Il catechismo si deve frequentare tutti gli anni, non soltanto in vista dei Sacramenti. E se ci sarà bisogno di fare sacrifici per gli orari, dovranno essere fatti in quanto spero che il catechismo abbia la priorità sulle attività sportive o di altro genere. Inoltre non è sufficiente il catechismo se non è accompagnato dalla presenza alla Messa domenicale. Non esistono vacanze dal proprio essere cristiani. Gli adulti dovrebbero darne testimonianza…”. Poi la processione con la statua del Santo con il supporto della Banda musicale. A far da degna cornice ai grandi festeggiamenti per il patrono altri due eventi importanti.
Sabato, 5 ottobre, alle 21, sempre nella chiesa di San Francesco si è svolto il concerto della Cappella Musicale della Cattedrale di Massa, diretta da Renato Bruschi. Un appuntamento di ampio respiro spirituale di musica sacra. Toccante il “Cantico delle creature”, opera senza tempo che suscita profonde riflessioni. Gradito l’intermezzo organistico a cura di Ferruccio Bartoletti.
Domenica, 6 ottobre, a conclusione delle varie celebrazioni, durante la Messa delle ore 11, la Corale “Ars antiqua” ha festeggiato il fausto traguardo del 25.esimo anno di fondazione. Una Corale polifonica, diretta dal maestro Piero Barone, conosciuta ed apprezzata in loco e oltre. In ambito cattolico la musica sacra, comprendente canto gregoriano e polifonia antica e moderna, accompagnata dal suono dell’organo, permette di elevare l’anima a Dio, vivendo intensamente i riti sacri. Al termine della Messa, nel chiostro, c’è stata per i bravi coristi ed il loro appassionato maestro, la bella sorpresa di ricevere dal sindaco Bellesi, con fascia tricolore, una pergamena ricordo.
La cerimonia, vissuta con riconoscenza ed amicizia, è stata voluta dal parroco don Giovanni e da Mario Mori del “Comitato Il Chiostro”. Una grande gioia per tutti ed un grande onore avere , in parrocchia, una Corale bene organizzata. Nel corso della S. Messa è stato battezzato il piccolo Cristian Olivieri, entrato così a far parte della grande famiglia di Dio. Applausi per tutti mentre al Poverello chiediamo di aumentare la nostra fede, per imparare a riconoscere il Signore. Nella nostra vita e in quella degli altri.

Ivana Fornesi