I “Fratres” della Toscana al santuario della Madonna del Popolo a Pontremoli

Una giornata di festa a cui, assieme alle premiazioni dei donatori, si è ricordato l’importanza della donazione e di come i giovani siano chiamati a raccogliere il testimone

La cerimonia nel Duomo di Pontremoli (foto studio Walter Massari)
La cerimonia nel Duomo di Pontremoli (foto studio Walter Massari)

Pontremoli ha fatto da cornice al XV Pellegrinaggio Mariano dei donatori di sangue “Fratres” della Toscana, l’evento che ogni anno, nel primo sabato di ottobre, vede riunirsi tutti i Gruppi delle regione in un santuario dedicato alla Madonna. Centinaia le persone che si sono riunite per celebrare il lavoro dell’associazione che mette il proprio impegno primario nell’informare sull’importanza della donazione, un gesto semplice eppure così solidale e vitale. Un programma intenso quello della giornata, che è iniziata alla mattina con l’incontro al Teatro Cabrini, dove si è tenuto un convegno sulla donazione nel corso del quale si è anche svolta la premiazione del concorso “Donazione 2.0”, rivolto alle scuole superiori di Pontremoli.

Lina Scarpellini (Fratres Bagnone) con, da sn a dx, il presidente regionale Fratres Luciano Verdiani, il presidente del gruppo di Pontremoli, Armando Mastroviti e quello provinciale Alberto Albericci
Lina Scarpellini (Fratres Bagnone) con, da sn a dx, il presidente regionale Fratres Luciano Verdiani, il presidente del gruppo di Pontremoli, Armando Mastroviti e quello provinciale Alberto Albericci

A tenere banco è stato il presidente regionale “Fratres”, Luciano Verdiani che, come un vero e proprio showman, ha svolto il ruolo di presentatore iniziando con un simpatico scambio di battute con i molti studenti presenti in sala, chiedendo le loro impressioni e sensazioni in merito al mondo della donazione. Nella platea un vero e proprio “parterre de roi”, con tanti amministratori locali, autorità e importanti rappresentanti dei “Fratres”, a partire dal presidente nazionale, che giocava in casa visto che si tratta del bagnonese Sergio Ballestracci: rivolgendosi ai ragazzi, li ha esortati ed ammoniti allo stesso tempo: “Dovete essere voi i protagonisti del futuro della donazione. La Lunigiana è da sempre zona fertile per il volontariato, siete chiamati a tenere fede e se possibile ad implementare questa vocazione”. Concetti condivisi dal sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, che ha ricordato che i giovani saranno “gli amministratori, i dirigenti scolastici e i donatori del futuro, anche prossimo visto che molti di voi sono vicini alla maggiore età e possono già compiere questo gesto di solidarietà. Anzi, sottolineo con orgoglio l’iniziativa per la quale spesso i neodiciottenni si recano al centro trasfusionale assieme agli insegnanti”. Il presidente provinciale “Fratres”, Alberto Albericci, ha ricordato il suo impegno quando, nel 2005, si decise di avviare un pellegrinaggio annuale in onore della Madonna e soprattutto ha evidenziato con soddisfazione come nella nostra provincia ci sia il più alto indice di donazione per mille abitanti, numeri poi esemplificati dalla dottoressa Baldi, primario di medicina trasfusionale di Massa e Carrara: “140 donatori per mille abitanti, contro la media regionale che è ferma a 110”. Dati che permettono al nostro territorio di arrivare, nei primi nove mesi di questo anno, a 4.200 donazioni.

Domenico Bertoli e Daniela Corradini (Fratres Pontremoli)
Domenico Bertoli e Daniela Corradini (Fratres Pontremoli), assieme ad Armando Mastroviti e Alberto Albericci

Tutto questo, però, deve essere uno sprone a fare sempre di più, come ricordato dal presidente del sodalizio pontremolese, Armando Mastroviti: “Per questo stiamo cercando di coinvolgere, oltre a i giovani, anche quelli un po’ più anziani che non hanno mai donato ma che avrebbero davanti a loro ancora tanti potenziali anni da donatore”. Armando Mastroviti aveva aperto la sua riflessione con un sentito ringraziamento alle “Fratres” sorelle della provincia “che sono state fondamentali nel supportarci, assieme al direttivo regionale, nell’organizzare questa giornata”. E a testimonianza di questo impegno comune sono stati premiati due donatori (un uomo e una donna) di ogni gruppo (l’elenco nel box in basso). L’incontro al teatro si è quindi concluso con la premiazione del concorso “Donazione 2.0” e l’illustrazione dei manifesti pubblicitari ideati dagli studenti per ricordare l’importanza del gesto “perché il sangue è uguale per tutti, va oltre le divisioni e non guarda a etnie, colore della pelle, sesso, credo religioso o politico”. Sfilando lungo le vie cittadine con i loro labari, i “Fratres” sono quindi arrivati in Duomo (al centro foto di gruppo al termine della celebrazione) dove il vescovo diocesano, mons. Giovanni Santucci, ha presieduto la celebrazione della S. Messa solenne. “Voi fate esattamente il contrario di come si comporta adesso il mondo, ha detto il vescovo durante l’omelia. Donate senza aspettarvi un grazie o una ricompensa. È una grande lezione in un’epoca in cui tutti invocano i propri diritti senza avere chiari i propri doveri”. Al termine della funzione si è proceduto alla premiazione dei donatori che, nei vari gruppi della Toscana, hanno raggiunto nell’anno le 150 donazioni. La giornata è poi continuata in un noto locale della zona dove la festa è proseguita con l’allegria della convivialità. (r.s.)

I donatori premiati
Questi i donatori delle Fratres Provinciali premiati durante la mattinata. Bagnone Stefano Maurelli e Dina Scarpellini, Filattiera Luigi Grossi e Gabriela Grossi, Massa Alessandro Berlucchi e Cinzia Andrei, Mulazzo Giacomo Pedinotti e Fulvia Armanetti, Pontremoli Domenico Bertoli e Daniela Corradini, Villafranca Marco Franchi e Simona Sarti, Zeri Giovanni Scolari e Maria Teresa Lisi. Questi invece i donatori premiati in Duomo per il raggiungimento delle 150 donazioni nel corso del 2019: Pino Aliberti (Castelfranco Di Sotto), Paolo Bussotti (Firenze Galluzzo), Giovanna Sara Carosini (Torre Del Lago) Piero Dei (Santa Croce sull’Arno) Eugenio Di Paola ( Vicopisano), Alfredo Malventi (Pisa) e Fabiano Velati (Anghiari).