Conobbi Angela (spiegherò fra poco perché ora si chiama Mariangela) durante l’ “evangelizzazione di strada” che condusse la comunità Nuovi Orizzonti nella nostra diocesi, circa 15 anni fa, in collaborazione con la pastorale giovanile ed il responsabile di allora, padre Simone Desideri.
Partecipando agli incontri ed alle uscite fra la gente, vissi un insieme di momenti molto belli, nei quali toccai con mano sia la sofferenza che la fede. La sofferenza perché, i ragazzi della N. Orizzonti, vanno a parlare di Gesù soprattutto a chi è disperato, al s.e.r.t., ai giovani dei “muretti”, nelle scuole, ai malati e riescono spesso a far aprire i cuori di chi incontrano. La fede perché vivevano ogni secondo col pensiero a Gesù ed alla Provvidenza, cosa che io facevo pochissimo, purtroppo.
Angela era una di quelle “disperate” che poi, entrata nella loro comunità, ha cambiato tutto il suo essere. In “Sono rinata. Testimonianza di salvezza” (ed. Shalom, 2018) Mariangela Calcagno racconta la sua storia che, più volte, ho ascoltato dal vivo o in tv (ora è abbastanza conosciuta, ades., è apparsa almeno due volte su tv2000 a parlare di questo libro). Racconta la sua lenta rinascita, fino al giorno in cui ha saputo che non era stata battezzata e volle cambiare il nome in Mariangela, grata a Maria per l’aiuto per la conversione e per superare una condizione davvero pessima che la stava distruggendo.
Come molti altri membri della N. Orizzonti, ha una storia devastante, con mille episodi difficili da riassumere in un solo libro. Basti solo pensare che fu lasciata dalla madre in un istituto, fu poi adottata da una famiglia che forse non la riuscì neppure a comprendere bene e, a 18 anni, pensando che da sola potesse finalmente iniziare a vivere al “massimo”, se ne andò di casa. Ma cadde nella trappola della cocaina, di una vita fatta di lavoro, divertimento e pochi sentimenti, anzi, quando finalmente aprì il suo cuore e pensava di sposarsi, il suo fidanzato morì e lei si arrabbiò con Dio, tanto da entrare addirittura in una setta satanica per combatterlo!
Un giorno le diedero il compito di uccidere Chiara Amirante, la fondatrice di N. Orizzonti. Aveva già il piano giusto, ma, quando la incontrò, invece di ucciderla, fu Chiara, con l’aiuto di Dio e di tanta preghiera, ad accoglierla in casa con grande amore e ad “uccidere” il male che era in lei, accompagnandola verso una splendida conversione. In seguito, dovendo anche pensare a curare le ferite della sua psiche e dell’anima, seguì le indicazioni di terapeuti ed altre figure amiche e giunse dalle suore di Cascia, dove ora organizza eventi per i pellegrini e credo prepari ancora buoni pranzi (essendo stata una delle migliori chef d’Europa). Vale la pena leggere questo libro per scoprire come Dio ci è vicino, ha pazienza, ci dà piccoli e grandi segnali per affrontare i momenti difficili.
E per scoprire anche l’abbinamento psicologo/direttore spirituale, per affrontare le parti buie e dolorose del nostro passato e vedere che, una volta che ci siamo scoperti deboli, dicendo si a Dio, possiamo fare cose grandi. In fondo al libro si tratta anche di una tecnica terapeutica piuttosto nuova, l’e.m.d.r., adatta per risolvere traumi e disturbi da stress (tratterò questo aspetto in una prossima puntata della rubrica).
È bello, a mio avviso, vedere il cammino fatto da Mariangela, perché non è una ragazza speciale, è del tutto simile a noi, anzi, ne ha combinate di tutti i colori, quindi, ci dà speranza, sia di guarire (se fossimo ammalati), sia di tornare ad essere sereni (se fossimo in un brutto periodo della nostra vita). E ci dà speranza per un incontro importante con Dio, se fossimo ancora alla Sua ricerca. Se è riuscita lei, dopo aver toccato il fondo più nero…
Stefano Bonvini