…versatemi presto una tazza di vino dolcissimo. (Alceo, lirico greco tradotto da Salvatore Quasimodo)
Un’immagine classica della primavera pontremolese: il viale dei Chiosi fiorito (foto Walter Massari)
Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena
e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Philomena,
et primavera candida et vermiglia.
Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena;
Giove s’allegra di mirar sua figlia;
l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena;
ogni animal d’amar si riconsiglia.
Parte del centro storico di Pontremoli visto dalla Costa di Monte Galletto con gli alberi da frutto fioriti
Ma per me, lasso, tornano i più gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch’al ciel se ne portò le chiavi;
et cantar augelletti et fiorir piagge,
e ‘n belle donne honeste atti soavi
sono un deserto, et fere aspre et selvagge.
[Francesco Petrarca, Canzoniere, CCCX]
Una bella immagine del borgo di Malgrate in versione primaverile, circondato dal verde ma con l’ultima neve sull’Appennino (foto Walter Massari)
Liguria
È la Liguria una terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita,
s’avvivano di pampini al sole.
È gigante l’ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s’alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate che vanno in su,
fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.