Maschere… per tutti i gusti! Anche in Lunigiana è scoppiato il Carnevale

Nello scorso fine settimana sfilate e feste in piazza, con carri, maschere e giochi per tutte le età. Ecco un percorso per immagini tra Villafranca, Arpiola, Aulla e Fivizzano

Il carretto dei gelati al Carnevale di Villafranca (foto Walter Massari)
Il carretto dei gelati al Carnevale di Villafranca (foto Walter Massari)

Il Carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica; è una festa mobile. I festeggiamenti si svolgono, spesso, in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi. In particolare l’elemento distintivo e caratterizzante è l’uso del mascheramento.
Secondo molte interpretazioni la parola “carnevale” deriverebbe dal latino “carnem levare” (eliminare la carne) poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale, ossia il martedì grasso, subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

Gruppo di "pinguini" al Carnevale di Villafranca (foto Massimo Pasquali)
Gruppo di “pinguini” al Carnevale di Villafranca (foto Massimo Pasquali)

Nella sua prima ispirazione, era un’infrazione legittima per cui la società per un tempo delimitato si concedeva un riposo che includeva qualche strappo alle abitudini e addirittura alle leggi. Ma, col passare degli anni, l’antica festa aveva perduto gran parte del suo fascino divenendo una pallidissima memoria. Nel primo dopoguerra era stato un cardinale, Lercaro di Bologna, a riprendere la tradizione per i bambini e già questo stava a confermare che si era perduto il significato originale, l’idea di una finzione che avrebbe dovuto cambiare le parti e le regole di una società bene ferma e solida.

Gruppo di maschere al Carnevale di Villafranca (foto Massimo Pasquali)
Gruppo di maschere al Carnevale di Villafranca (foto Massimo Pasquali)

Del resto che senso poteva avere il Carnevale di un tempo quando, a poco a poco, si smantellavano le ultime difese dell’ordine e, proprio perché non c’era più né separazione, né contrasto fra la festa e la penitenza? La caricatura doveva divertire, esaltare un tipo di distrazione passeggera evadendo da una vita minuziosamente codificata ed in cui tutto era definito: rapporti sociali, affetti, abbigliamento, cultura…

Carnevale ad Arpiola di Mulazzo
Carnevale ad Arpiola di Mulazzo

E oggi? Oggi è diverso: è sempre festa. Siamo liberi di fare, di vestire, di andare e venire. La nostra libertà si specchia nella insicurezza dell’altro: siamo liberi, dunque imprevedibili, perciò non diamo sicurezza. Il rapporto di coppia è precario, spesso transitorio; le vacanze sono un dovere, oltre che un diritto. La lotta per emergere in questo regno dell’imprevedibilità, del carnevalesco, è faticosa, continua.
Insomma tutto quello che le altre civiltà e culture ritrovano nel breve, fuggevole periodo dell’anno, in apparenza è dovunque. In ogni giorno, o quasi. Siamo liberi, è vero, eppure non siamo felici. E questo, forse, perché non abbiamo ideali grandi per cui vivere. Non abbiamo progetti da condividere con gli altri, con la società, con l’umanità. Il vivere e basta, il farsi gli affari propri e basta, il godersi la vita come se fosse un lungo Carnevale.
Ma se possiamo vivere senza futuro e senza passato per un giorno, non lo possiamo per un’intera vita. Essa è bella, dà tante gratificazioni. Ma non si può viverla da “dilettanti”, inesperti e superficiali. Ben venga la festa ed il divertimento, senza scordare la vita vera e reale, lungi dalle suggestioni conturbanti e passeggere di una maschera. Sotto una pioggia di variopinti coriandoli pronta a dissolversi nell’aria frizzante della sera.

Ivana Fornesi