Il nuovo anno è appena iniziato ma, purtroppo, è già disseminato di violenza e di barbarie, che non devono solo indignarci bensì azzerare il muro dell’assuefazione, dell’impotenza, della pericolosa indifferenza: bambini, portatori di handicap, vecchi, malati, emarginati sono diventati la parte “usa e getta” del mondo. Una strage degli innocenti, dei più fragili e bisognosi d’aiuto, che si consuma troppo di frequente e che ci viene presentata quotidianamente, sterilizzata dalla ripetitività e omogeneizzata da una pretesa, assurda normalità e universalità cui si tenta di connettere sporadicità, fatalità, perdita di lucidità a causa di lavori impegnativi e stressanti.
Accettare tutto ciò comporta la totale rinuncia alle conquiste di civiltà compiute dall’uomo per non ancorare la vita alla forza bruta. Nel lasso di un tempo brevissimo abbiamo letto e visto immagini agghiaccianti legate agli episodi di maltrattamento nei confronti di bambini e ragazzi. Ultimamente gli sfortunati protagonisti sono stati minori affetti dalla patologia dell’autismo.
Vessazioni impensabili da parte di chi dovrebbe amarli, sostenerli, proteggerli come si addice agli insegnanti e agli educatori. Le riprese audio e video delle telecamere posizionate dalle Forze dell’Ordine – dopo il sospetto manifestato da alcuni genitori che si erano accorti di atteggiamenti alquanto strani dei loro figli – hanno portato a galla una realtà che fa rabbrividire.
Oltre cento i casi documentati in un centro privato per autistici, in provincia di Bari. Un’escalation di brutture fatte di schiaffi, spintoni, braccia legate, bocche tappate. E se la storia ci ricorda Erode come esempio preclaro di follia nei confronti di chi non si può difendere, le informazioni di questi giorni attestano che i discepoli di quel re si sono moltiplicati a dismisura, confermando che la metastasi del cancro del male si diffonde velocemente con danni irreparabili senza risparmiare nemmeno gli ambienti, come le aule scolastiche, che dovrebbero garantire massima sicurezza per la crescita armonica dei bambini, dei ragazzi e dei minori in genere. Sono loro la “verifica” del rispetto per il mistero e il dono della vita in cui il Creatore inscrive l’impronta della “sua immagine e somiglianza”.
È già tardi per agire. Non perdiamo tempo e troviamo le soluzioni ad un problema che non può e non deve essere sottovalutato. Eppoi nessuno sconto per chi si permette di compiere certi crimini danneggiando anche chi vive la professione di insegnante con senso di responsabilità, con competenza, con pazienza. Ed una preziosa dose di amore.
(Ivana Fornesi)