La Stella del Natale

Il racconto terzo classificato.
Nel silenzio assoluto della valle riecheggiò un grido: “È arrivato il periodo di Natale. Auguri a tutti amici!”

Il concorso Racconto di Natale

Si è svolta lunedì 17, al Cinema Manzoni di Pontremoli, la cerimonia di premiazione del concorso Racconto di Natale organizzato dall’I.I.S. “Belmesseri” di Pontremoli.
All’iniziativa hanno partecipato le classi prime delle sedi di Pontremoli e di Villafranca del “Belmesseri”, la classe III dell’ I. C. “Baracchini” di Villafranca, le classi III delle sedi di Pontremoli e di Filattiera dell’I. C. “Ferrari”, la classe III dell’ I. C. “Quartieri” di Bagnone, la classe III dell’ I. C. “Alighieri” di Aulla, e la classe III della sezione di Berceto dell’I. C. “Malerba” di Fornovo.
Degli alunni classificati ai primi tre posti si possono leggere i nomi e i racconti in queste pagine; sono inoltre stati premiati con una menzione Aurora Vignali (Medie Villafranca), Barbieri Giorgia (Medie Bagnone), Giulia Luisi (“Belmesseri” Pontremoli), Andrea Arrighi e Filippo Lippi (Medie Pontremoli).

48raccontoNatale03In una piccola casetta nella Valle Incantata, al confine tra il Bosco Magico e le Infinite Praterie Bianche, da un caminetto saliva un’esile nuvola di fumo.
I flebili raggi solari di dicembre illuminavano l’abitazione e sembravano esistere solo per lei. In quel luogo ovunque regnava un’atmosfera magica e anche le stagioni ne erano influenzate: durante tutto l’anno in quelle terre nevicava ma, dall’otto dicembre in poi, con l’inizio del periodo di Natale, soltanto entro i confini della Valle Incantata i fiocchi cessavano, per far spazio a tenui raggi solari, che avevano il compito di riscaldarla fino alla mezzanotte del sei gennaio.
Questo accadeva grazie alla potentissima Stella del Natale, un puntale magico antichissimo, che coronava un enorme abete addobbato a festa. L’abete di Babbo Natale. Nel silenzio assoluto della valle riecheggiò un grido: “È arrivato il periodo di Natale! Auguri a tutti amici!”. Una schiera di renne, seguita da coniglietti bianchi, lepri e ogni tipo di animale, uscì correndo dal vicino Bosco Magico, per poi arrivare fino alla porta della piccola casetta dove ad aspettarli c’era una signora di una certa età che però, dall’abbigliamento e dal volto tenuto, poteva sembrare una ventenne.
Portava un cappello rosso e indossava un vestitino dello stesso colore. Tra le renne uscite dal Bosco Magico una si differenziava dalle altre per il suo naso rosso in grado di illuminare la notte: Rudolph. Era la renna più giovane e prese la parola per prima: “Salve Mamma Natale, sono molto lieta di rivederla, come va la produzione dei regali in fabbrica?” “Oh Rudolph – rispose la signora – quest’anno molti più bambini credono nella magia del Natale e così la Stella del Natale ha aumentato il suo potere:sarà un successo per tutti noi!” Intanto gli animali si erano stesi al sole, approfittando del tiepido calore dei primi giorni di dicembre. “Renne, seguitemi,vi porto nella Stanza Segreta!” esclamò Mamma Natale,facendo loro strada in un piccolo cucinino, collegato ad una camera con due lettini.
Qui, nell’angolo più remoto della stanza, sotto ad un mobile, si apriva una piccola botola, sporgendosi dalla quale si poteva vedere uno scivolo a chiocciola, che si addentrava nelle profondità della casa. Mamma Natale e le renne si tuffarono nella galleria e…quando atterrarono erano come in un altro mondo. Ovunque c’erano elfi, ognuno alla sua postazione, che costruivano, impacchettavano e infiocchettavano oggetti di ogni genere, dagli orologi ai peluche giganti.
Si trovavano nel cuore della fabbrica dei regali. Ad aspettarli all’imbocco della galleria c’era un omone dalla barba bianca e folta, con un vestito rosso e un imponente cappello con il pon pon.
“Ciao Babbo Natale, ci sei mancato molto quest’inverno!” esclamarono in coro le renne. “Oh, oh, oh,ben ritrovati! Seguitemi, vi porto a vedere come brilla quest’anno la Stella del Natale!” Babbo Natale schioccò le dita e tutti vennero catapultati in un lungo corridoio, che conduceva ad un salotto. Dolci melodie riecheggiavano nell’aria, si sentivano scampanellii, il profumo di dolci appena sfornati e una luce colorata avvolgeva ogni cosa: lì dentro si respirava davvero la magia del Natale.
Al centro di questa stanza si alzava imponente, in tutto il suo splendore, l’albero di Natale più bello che si fosse mai visto. “Guardate come è bella…” esclamò a gran voce Babbo Natale, ma si bloccò improvvisamente, rimanendo ammutolito. Era scomparso il puntale magico! Tutti i presenti ne furono sconvolti:com’era possibile che fosse sparito? “Se non si ritroverà entro domani voi renne non potrete partire e così non riuscirete a consegnare tutti regali, nessun bambino crederà più in noi e il nostro mondo incantato avrà fine” disse allarmato il buon vecchio. Tutte le renne iniziarono ad ispezionare la stanza, ma non c’era traccia di passaggi segreti e, più il tempo passava, più l’agitazione e lo sconforto aumentavano, fino a quando Rudolph trovò un indizio:una caramella! “Guardate, la Befana è stata qui…è lei il ladro!” sentenziò la renna. “Ma certo! Io e quella vecchia non siamo mai andati d’accordo, per un’antica questione di rivalità: mi pare ovvio che sia state lei! Come ho fatto a non pensarci prima?!” disse Babbo Natale.
Senza perdere tempo raggiunsero il Bosco Magico da dove si intravedeva la casetta della Befana, dalla quale proveniva un bagliore potentissimo. Tutti vi si precipitarono. Quando arrivarono davanti alla porta, sopra ad un piccolo pino argentato videro, incustodita e in tutta la sua bellezza, la Stella. Babbo Natale ci si avventò ma, in quel momento, si affacciò dalla soglia di casa proprio la Befana.
“Perché l’hai fatto?- domandò Babbo Natale rivolgendosi alla vecchietta -lo so che noi due non siamo mai andati d’accordo, ma questo è un gesto veramente troppo cattivo…Hai rischiato di rovinare il Natale!”
“Mi dispiace, non ho pensato alle conseguenze delle mie azioni, ma qui, sola soletta, con la neve che fiocca tutto l’anno, mi sentivo molto triste e così ho pensato di rubare la Stella per poter godere anch’io del sole, almeno fino a gennaio!” Mamma Natale, più comprensiva del marito, prese la parola: “Propongo – disse con tono affettuoso – di ricongiungere le nostre famiglie e di dimenticare tutte le discordie del passato. Inizierei col darti il permesso di venire nella Valle Incantata a prendere il sole quando vuoi ma , in cambio, ci aiuterai con i regali, per farci recuperare il tempo perso”.
“Grazie, siete molto gentili con me, anch’io vi do il permesso di venire nel Bosco Magico tutte le volte che vorrete, soprattutto per farmi compagnia!” Tutti insieme tornarono nella Valle Incantata. Si diedero un gran daffare con i regali e, quando Babbo Natale e le renne partirono, tutti erano esausti.
Così Mamma Natale posizionò sdraie e lettini sulla neve e tutti, compresa la Befana, si poterono rilassare, godendosi quei pochi giorni di sole, mentre nella valle riecheggiava lo scampanellio delle renne ormai lontane.

Emma Beghini
I. C. Ferrari, Scuola Secondaria di primo grado (Sede di Filattiera), Classe terza