
Corrado Leoni affida a questo suo ultimo scritto il compito di accrescere il loro numero nel mondo del “parco buoi” dei risparmiatori, introducendo il lettore nella ragnatela della finanza col metodo narrativo del dialogo nonno-nipote, già sperimentato in un suo precedente libro.
Aggirarsi nel mondo della finanza è complesso, quanto pericoloso, per chi non è in possesso delle necessarie conoscenze. A volte, infatti, si corre il rischio di finire in mano ad abili truffatori. Anche nei nostri paesi il “gioco in borsa” ha fatto molte vittime, mal consigliate. Fortunatamente c’è anche “chi non se la beve, l’apota”, dal greco apotos, che non beve. Il termine viene ripreso dal giornalista Giuseppe Prezzolini, che lo coniò nel 1922, per mettere in guardia gli Italiani dalla propaganda mussoliniana, che poco tempo dopo avrebbe portato alla marcia su Roma.
Il nipote è la persona che vuol sapere, che chiede spiegazioni, ponendo domande ed esprimendo dubbi. Il nonno è l’esperto, colui che è introdotto nei meccanismi finanziari e che articola riflessioni ragionate e documentate, mai definitive, tuttavia, considerata l’imprevedibilità, sempre in agguato, delle dinamiche economiche moderne.
Questi alcuni temi trattati: “Cosa fare del risparmio? È meglio investirlo o depositarlo?”. “Come comportarsi di fronte all’allettante annuncio di diventare ricchi in due settimane?” Molto interessanti anche le argomentazioni sul valore che assume la moneta, da intendere non come ricchezza, ma come misuratore, soggetto a variazioni, della ricchezza. Utili, poi, i consigli a rivolgersi e ad affidarsi, se si ha del denaro da investire, a trader professionisti e onesti.
Ma non solo del possibile utilizzo del denaro privato parla Leoni, che si sofferma a lungo e con cognizione di causa sul rapporto del mondo del lavoro col mondo del capitale e sul ruolo cui è chiamato il Sindacato, per concretizzare il dettato costituzionale, in un contesto che non può più dare spazio solamente alle rivendicazioni a scapito di proposte di necessaria compartecipazione ai processi produttivi. Non mancano nel testo neppure escursioni pungenti sull’impiego del denaro pubblico per iniziative all’ordine del giorno del dibattito politico attuale.
A questo proposito vengono chiamati in causa il compito dello Stato e i doveri dei cittadini “per creare le condizioni di sviluppo e… concorrere al progresso materiale e culturale della Nazione”. Nello scorrere delle pagine – se ne contano 105, in formato ridotto -, come è metodo costante nei suoi scritti, l’autore apre delle “finestre” su temi specifici, quali il funzionamento della borsa, il sistema tributario e quello bancario, il PIL, il rapporto economia-politica…, e fa excursus storici sulla grande crisi americana degli anni Trenta o sul nascere della Rivoluzione industriale, per poi tornare al grande gioco dell’economia e della finanza, che caratterizza la competizione senza esclusione di colpi fra le potenze del nostro tempo.
Anche in questo caso si può ricorrere al concetto di “gioco” come “ centro propulsore di tutte le attività umane” che si trova espresso nell’Homo ludens – del 1939 – di Johan Huizinga? Certo è che ancora una volta Corrado Leoni affronta, avendone i titoli di studio e di esperienza,uno dei temi caldi dell’attualità politica e sociale, dando vita ad un vero e proprio saggio-manuale che rende un encomiabile servizio al risparmiatore.
Scritto con un linguaggio necessariamente tecnico,“Il parco buoi. Apota” (ed. Kimerik, ME) è alla portata della comprensione di tutti per le continue spiegazioni e la ricercata semplificazione espositiva dei vari argomenti e dei processi economico-finanziari, facilitata e voluta dalla metodologia utilizzata, del dialogo “botta e risposta”.
Andreina Fabiani