
Un uomo è morto per un malore. Ancora alla ricerca di un 82enne scomparso da giorni.

Ricercare e trovare funghi rappresentano un’attrazione irresistibile per molte persone, in particolare per gli anziani, che hanno maturato questa passione da giovani, quando questi prodotti spontanei del bosco costituivano una fonte di reddito, oltre che una prelibatezza per la tavola, non sempre ricca di cibo. Purtroppo l’ambiente boschivo, negli ultimi anni, è completamente cambiato, perché non più curato. Nella Valle del Lucido, ad esempio, i castagneti sono stati abbandonati a se stessi, senza opere di potatura e di “estirpazione al suolo di arbusti infestanti, felci, eriche, acacia,…”, necessarie per la produzione e la raccolta delle castagne, da cui dipendeva gran parte dell’alimentazione, ma utili anche per favorire le condizioni della nascita e rendere più agevole l’individuazione dei funghi. Oggi è diventato difficoltoso entrare in un bosco, essendo irriconoscibili i vecchi sentieri o sbarrati dai rami caduti dalle piante e dominando ovunque un sottobosco impenetrabile di sterpaglie di ogni genere.

Tutto questo non basta a consigliare le dovute precauzioni prima di avventurarsi nella ricerca dei funghi, considerato anche che i cellulari spesso in certe zone non funzionano e che è facile perdere l’orientamento, come è successo recentemente a più di una persona nei boschi di Tenerano. Una anziana signora, fortunatamente, è stata rintracciata, accoccolata sotto un cespuglio, sul far della sera, da due abitanti di Tenerano, Marino Giorgi e Stefano Fabiani, esperti conoscitori del territorio. Non si hanno ancora notizie, invece, di un ottantaduenne disperso negli stessi boschi, nonostante il dispiego di gruppi di ricercatori del Soccorso Alpino, dei Vigili del fuoco e di volontari, oltre che dell’elicottero. C’è poi da registrare, sempre nei boschi lunigianesi, la scomparsa di Maurizio Vallerini, 63 anni, precipitato per un malore in un dirupo nei pressi del passo del Lagastrello (Comano). Alla luce di questi fatti è stato il responsabile del Soccorso Alpino, Renzo Gemignani, ad invitare alla prudenza e a fornire utili consigli, come l’attivazione di una app, che “consenta, tramite il telefono e gps, di risalire alla precisa localizzazione del disperso”. C’è anche chi invoca di vietare l’accesso – impresa non semplice! – , con apposita segnaletica, alle aree ritenute pericolose e di introdurre regole più severe per i non residenti, “perché andare per funghi richiede capacità e conoscenze non accessibili a tutti”. Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere comunale di Fosdinovo, Guido Dazzi, per dire che “la raccolta di funghi è un evento selvaggio per colpa delle amministrazioni .., che non porta nulla al territorio ed è causa di tragedie e costi enormi”, che, stando a certi racconti, però, potevano essere scongiurati con una maggior attenzione ai possibili rischi.
Andreino Fabiani
Il decalogo da seguire nel bosco
1) Scegliere itinerari in funzione alle proprie capacità fisiche.
2) Documentarsi sulle caratteristiche del percorso. Studiare eventuali itinerari alternativi per il rientro.
3) Provvedere ad abbigliamento ed equipaggiamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione (abbigliamento intimo di ricambio, pile, giacca a vento, guanti, cappello, scarponi, occhiali da sole, crema solare, generi di conforto alimentare).
4) Non dimenticarsi di inserire nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza (telefonino, coltello, bussola, ecc.) insieme ad un piccolo kit di pronto soccorso.
5) Non intraprendere un’escursione da solo e in ogni caso comunicare, ad una persona di fiducia, l’itinerario che si prevede di percorrere.
6) Informarsi sulle previsioni meteo e osservare costantemente l’evoluzione delle condizioni atmosferiche.
7) Se si ha qualche dubbio sul percorso, tornare indietro. Meglio rinunciare che voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze o avventurarsi in aree sconosciute. Non rischiare di essere sorpresi dal buio e non azzardare passaggi troppo difficili.
8) Non raccogliere funghi sconosciuti e soprattutto non consumarli. In caso di malessere seguente ad ingestione di funghi recarsi al più vicino distretto sanitario possibilmente con i resti dei funghi cucinati.
9) In luoghi in cui sia probabile la presenza di vipere al momento di raccogliere un fungo, guardare sempre bene dove si mettono i piedi e le mani e comunque indossare almeno scarponi e calze spesse alte fino al ginocchio se non pantaloni lunghi.
10) Non lasciare rifiuti ma portarli sempre via al ritorno. Non accendere fuochi dove non consentito e non gettare mozziconi di sigaretta, fiammiferi o quant’altro possa causare incendi.