
Spese ingenti per le famiglie e carenza di “prof”
Ultimi scorci d’estate e, sullo sfondo, già il rientro sui banchi di scuola per un esercito di studenti e di docenti. Molteplici i significati che assume l’inizio di un anno scolastico che deve, prima di tutto, fare i conti con la valenza delle novità. Bambine e bambini sono gli interpreti più autentici del valore del “nuovo”, forse perché essi stessi sono la più bella espressione ed il più atteso messaggio di novità.
Ai docenti si ripropone l’opzione fondamentale, ossia quella di stare dalla parte degli allievi. In concreto ciò comporta che si maturino atteggiamenti di cura, di capacità di ascolto, di contestualizzazione umana e sociale della storia di ciascuno al fine di non omologare tutti dentro “una divisa” (ci riferiamo, ovviamente, ai grembiulini), ma piuttosto prestare attenzione e sollecitudine a seconda delle diverse necessità di ognuno. Questo si chiama giustizia ed ha a che fare con la competenza professionale.
Per quanto concerne il corredo scolastico, Federconsumatori asserisce che, secondo indagini mirate, il ritorno sui banchi costerà in media 526 euro a studente, un aumento dello 0,8 per cento rispetto allo scorso anno scolastico. A far lievitare la spesa sicuramente gli oggetti del desiderio da parte degli studenti che scelgono, sempre di più, astucci, diari, zaini firmati o comunque legati ai personaggi più amati dei film di animazione di maggior successo. E non solo.
Troppo alto il costo dei libri di testo, definiti i veri “best seller” dell’editoria italiana. La spesa, per gli studenti che inizieranno un nuovo ciclo scolastico, sarà addirittura maggiore. Sommando le cifre di libri, dizionari e corredo scolastico infatti il tetto finanziario potrebbe salire a quasi mille euro. Una spesa non indifferente per le famiglie, specialmente per quelle meno abbienti.
Da qui l’invito al Ministero dell’istruzione di avviare controlli concreti onde evitare che vengano superati i tetti di spesa. Risparmi significativi possono venire dal mercato dell’usato o dalla ricerca, da iniziarsi con grande anticipo, dei negozi che offrono i prezzi più interessanti.
Sul tappeto sempre il vecchio problema della mancanza dei docenti, compresi gli insegnanti di sostegno. La “coperta” della scuola italiana è sempre più corta. Quando suonerà la prima campanella, ci saranno cattedre scoperte, carenza di dirigenti e di personale Ata. Criticità a cui non possiamo abituarci poiché la scuola, dopo la famiglia, rimane luogo privilegiato per formare persone libere e responsabili colte nella loro soggettività ed originalità. Ivana Fornesi