
Critiche da “Open Pontremoli” sulle scelte dell’Amministrazione ma il sindaco rassicura “non c’è ancora alcun progetto, è solo un atto per ottenere i finanziamenti”

Ritorna al centro dell’attenzione la situazione del complesso scolastico “Malaspina” di via Roma a Pontremoli che ospita i bambini della Scuola dell’Infanzia e gli alunni dei Licei Linguistico e delle Scienze Umane, oltre alla palestra attigua. Una struttura di cui si era discusso, nel marzo scorso, quando dalle verifiche tecniche della Regione Toscana, effettuate dall’ingegnere Marco Tabardi, era emerso che l’edificio non rispondeva ai parametri di legge per quanto concerne la prevenzione della vulnerabilità sismica. Dopo un confronto con il Genio Civile, il sindaco Lucia Baracchini, aveva sottolineato che “la struttura si trova in una situazione comune a tanti altri edifici scolastici della Regione e non ci sono rischi evidenti per la tenuta della costruzione” e aveva assicurato che il Comune si sarebbe attivato al più presto per trovare i finanziamenti per l’adeguamento della struttura attraverso un bando regionale. Proprio a questo impegno sembra rispondere la delibera di giunta dello scorso 22 giugno con cui l’amministrazione ha approvato il progetto esecutivo per la demolizione e la ricostruzione del complesso scolastico Malaspina di Pontremoli. Un progetto dall’importo complessivo di 11 milioni e 250 mila euro, divisi in due lotti, il primo da 6 milioni e 400 mila, il secondo da 4 milioni e 850 mila. L’atto ha suscitato la forte reazione del gruppo consigliare di “Open Pontremoli” che, in prima istanza, accusa l’amministrazione di aver operato senza alcun confronto nonostante i consiglieri avessero “chiesto direttamente in Consiglio che ci fosse una chiara ed esaustiva informazione su tutti i passaggi e le decisioni relative al futuro della scuola. Invece, nel totale silenzio e nella completa disinformazione di cittadini, studenti, corpo docenti, genitori, l’Amministrazione ha valutato più conveniente demolire e ricostruire l’edificio, anziché effettuare un adeguamento sismico”. Scelte che l’amministrazione avrebbe fatto “in modo perlomeno poco trasparente, se non completamente arbitrario, senza una analisi costi/benefici che evidenziasse il vantaggio della demolizione sull’adeguamento; di sicuro aumentano i costi, i tempi e le difficoltà gestionali. Ci auguriamo vivamente di riuscire ad accedere a finanziamenti che coprano la totalità della somma, ma sicuramente, se si fosse scelto un percorso di adeguamento sismico, i costi totali sarebbero risultati notevolmente inferiori, così come i tempi dei lavori, con la possibilità di procedere anche per parti, come già è avvenuto per la scuola Ferrari di via IV Novembre anni fa. In particolare vorremmo conoscere dalla Amministrazione come intende sostenere i costi del cofinanziamento dell’opera che, con l’adeguamento, sarebbero stati minori”. Da “Open Pontremoli” chiedono inoltre “quali soluzioni siano state studiate per la ricollocazione dei bambini della scuola dell’Infanzia e del soprastante Liceo” durante la fase dei lavori.

Ribatte a tutte le accuse il sindaco, che sottolinea come al momento la polemica sia assolutamente artificiosa perché non c’è “ancora alcun progetto per quanto riguarda il complesso scolastico. La delibera approvata dalla giunta è semplicemente un atto dovuto per poter accedere ai finanziamenti regionali”. Fondi che sono tutt’altro che semplici e scontati da ottenere “e per questo l’amministrazione sta cercando di operare nel modo più veloce e concreto possibile per cercare di arrivare a quei fondi”. Solo quando si avrà la certezza di aver accesso al credito regionale si potrà parlare di progetti e di confronti con la popolazione. “Mi dispiace che da ‘Open Pontremoli’ si sia fraintesa la volontà dell’amministrazione che non è certo quella di non coinvolgere la popolazione ed il consiglio, anzi, ma di operare correttamente e celermente. Ritengo poi che, in questi anni, sulle scuole abbiamo svolto un’eccellente lavoro che mi auguro si possa concretizzarsi ulteriormente, oltre che con il complesso del Malaspina, anche con i lavori al tetto del ‘Belmesseri’”. (r.s.)