Una fiaccolata per far vincere le ragioni del cuore
Inserita nel progetto “La donazione al servizio della comunità”, anche quest’anno la minimarcia della solidarietà “Vita per la vita” ha riscosso un grande successo che ha fatto da degna cornice all’undicesimo compleanno di questo evento altamente significativo. La fresca serata del 31 maggio ha visto la partecipazione degli studenti delle scuole di Zeri e di altri amici, provenienti dai comuni lunigianesi, coordinati dalla competenza degli insegnanti e dall’attenzione delle famiglie. La piazza XXV aprile di Patigno si è riempita di bandiere tricolori, di gagliardetti e di labari, portati con sano orgoglio dai presidenti e dai rappresentanti delle associazioni di volontariato “Fratres”, “Misericordia”, “Aido” e “Croce Verde” di Zeri. Alle 20,30, dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli, cantato coralmente, l’Anpi ha omaggiato i caduti di tutte le guerre con un mazzo di fiori, sulle toccanti note della Canzone del Piave, fiume sacro alla memoria di ogni italiano. Presenti il maresciallo Giuseppe Cossu e il brigadiere Ivano Duri dell’Arma dei Carabinieri, che hanno reso più sicuro il percorso da Patigno a Coloretta unitamente ai volontari.
La parola è passata a Silvio Tardelli di Massarosa, ideatore dell’appuntamento, il quale ha invitato i ragazzi a portare la fiaccola con il desiderio nel cuore di divenire costruttori di pace e di unione per un mondo migliore. Il sindaco di Zeri, Cristian Petacchi, con fascia tricolore, affiancato dai sindaci di Bagnone e di Filattiera, Carletto Marconi e Annalisa Folloni, ha acceso le due fiaccole, sinonimo di vita e di altruismo, mentre salivano, verso il cielo terso, le riflessioni mariane del parroco don Massimo Redaelli, che ha benedetto i bambini ai nastri di partenza. Entusiasti i giovanissimi partecipanti che, mentre scendevano le ombre della sera, si passavano le fiaccole a mo’ di staffetta. All’arrivo a Coloretta, in piazza della Torre, gli applausi del pubblico sono stati spontanei e prolungati. Qui è avvenuta l’accensione del tripode con il sottofondo della musica dell’Aida, grazie al prezioso servizio del prof. Natale Necchi. Al suono del silenzio, c’è stato spazio per la riconoscenza ai donatori scomparsi, che hanno testimoniato con convinzione il valore senza tempo della generosità verso gli altri.
Il filo conduttore degli interventi del primo cittadino di Zeri, di Giovanni Scolari, presidente “Fratres” del luogo, e del presidente provinciale Alberto Albericci è stato il volontariato nei suoi mille risvolti. “Educare alla socialità e al volontariato le nuove generazioni è un bisogno sempre più urgente in una società come quella attuale, divisa da conflitti e dove l’imperante individualismo relega spesso l’uomo alla sterile solitudine esistenziale. Cari ragazzi, fate vincere sempre le ragioni del cuore per aiutare chi ha bisogno, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Le conclusioni di Angelo Ferdani, davvero contagioso nella radicata passione per la solidarietà nella sua accezione più ampia, hanno commosso i presenti: “Davanti a questi labari, guardando i vostri occhi limpidi, pronti a decollare nelle stagioni dell’esistenza, carissimi bambini, ragazzi e giovani, abbiamo in miniatura l’Italia che amiamo: pulita, responsabile, capace di farsi famiglia per operare il bene, grazie ai nostri insegnanti che, con fatica e professionalità, vivono i doveri del formare coscienze libere, capaci di discernimento a vantaggio del progresso. È questa la “buona scuola”, indipendentemente da leggi e riforme!”. Quindi il ricordo indelebile di Alberto Filippi, sempre in prima linea per diffondere la cultura del dono, e di Alex Giumelli, il quindicenne di Noce di Zeri i cui organi hanno permesso palpiti di nuova vita ai riceventi. Complimenti agli studenti dell’istituto “Pacinotti” di Bagnone e Pontremoli per essersi regalati la prima donazione di sangue al compimento del 18° compleanno, sostenuti dall’insegnante Franca Pedrini e dai colleghi. Al termine, graditissima, l’esibizione del gruppo folkloristico “I cantori del maggio” di Rossano. Uno spaccato storico delle tradizioni della vallata zerasca. Ivana Fornesi