Sulle ali del jazz con l’armonica di Max De Aloe

A Bagnone il primo concerto di  “MutaMenti”. Iniziata la rassegna organizzata dall’Istituto Valorizzazione Castelli. Sul palco del Teatro Quartieri il “Max De Aloe Quartet” che ha proposto “Björk on the moon”

46jazz2Lasciatecelo scrivere: finalmente jazz! Già perché nonostante questo genere musicale abbia annoverato e annoveri musicisti di grande valore, non sempre viene preso in considerazione nelle programmazioni radiotelevisive, anzi sembra figlio di un dio musicale minore. Apprezzabile, quindi, la prima edizione di MutaMenti – spazi fluidi di un jazz senza frontiere, organizzata dall’Istituto Valorizzazione Castelli.
Al teatro Quartieri di Bagnone, mercoledì 29 novembre, c’è stato il primo dei 13 appuntamenti musicali che si svolgono in varie località della provincia di Massa-Carrara. Dopo i saluti del sindaco di Bagnone, Carletto Marconi, e di Marina Volontè, presidente dell’Istituto, la rassegna è iniziata con il concerto “Björk on the moon” del Max De Aloe Quartet: Max De Aloe – direttore artistico di MutaMenti – armonica cromatica e fisarmonica, Roberto Olzer pianoforte, Marco Minstrangelo contrabbasso, Nicola Stranieri batteria.
E il Quartieri diventa subito “spazio jazz” nel quale si intrecciano diverse provenienze, sensibilità musicali, letteratura e grandi interpreti di oggi e di ieri, perchè questa musica esprime una ricchezza culturale e musicale nella quale passato e presente sono sempre in continuo dialogo. Così è avvenuto con Max De Aloe, che con la sua armonica cromatica, raramente ascoltata nei concerti jazz, ha saputo creare un’atmosfera particolare che ha impressionato il pubblico, affascinato dal suono di questo piccolo strumento, con il quale i suoni si… respirano, perchè le note si ottengono sia soffiando che aspirando.
46jazz1Quando sulla ritmica si distende il suono dell’armonica lo spazio si fa davvero fluido e ci si trova immersi in un jazz particolarmente accattivante anche per chi di solito non ascolta questa musica. Per chi poi il jazz lo frequenta è inevitabile ritrovarsi anche nelle lontane terre del blues. Max De Aloe presenta i brani, scherza con il pianista, fa battute e riferisce della cena a base di testaroli, ma quando soffia nella sua armonica o imbraccia la fisarmonica, torna piacevolmente serio ed esegue diversi pezzi della musicista islandese Björk: Björk on the moon, I’ve seen at all, Hypper ballad, Come to me e alcune sue composizioni: E avremo gi occhi belli, Partiamo all’alba, A short of dance, tratto dal cd Apnea dedicato allo scrittore giapponese Haruki Murakami.
Nel presentare Gloomy Sunday, canzone interpretata fra gli altri da Billie Holiday, scherza sul fatto che non venisse eseguita da oltre 30 anni, prima della versione orchestrale di Björk, perchè ritenuta una canzone maledetta alla quale sembra siano stati associati 17 suicidi.
Un bel concerto questo del Max De Aloe Quartet, che si conclude, prima dei due brani del bis, con In a walked Bud, un pezzo di un gigante del jazz: Thelonious Monk, quasi a ricordarci che, quello di MutaMenti, per quanto fluido, è pur sempre jazz. Questa bella iniziativa dell’Istituto Valorizzazione Castelli avviene a 100 anni dalla prima incisione di un disco di jazz da parte della Original Dixieland Jazz Band. Infatti la band del cornettista italoamericano Nick La Rocca incide il 26 febbraio del 1917 Livery Stable Blues che vende oltre un milione di copie. Dunque, se il jazz si è imposto con successo, fino a diventare un genere musicale ancora oggi suonato e ascoltato in tutto il mondo, chissà che questa felice coincidenza non sia di buon auspicio per MutaMenti per continuare a riproporre, nei prossimi anni, buona musica jazz.

Fabrizio Rosi