
Il Museo Archivio della Memoria di Bagnone ha per scopo l’attivazione di percorsi delle memoria che, a partire dal documento, ritrovino sul territorio tracce di quel passato che ne rappresenta l’identità, fruisce di documenti che provengono dall’Archivio Storico Comunale. Suoi obiettivi sono adeguamento costante della tecnologia, sviluppo di attività didattiche; organizzazione di mostre a tema, convegni, seminari, laboratori didattici; incremento della documentazione e delle collezioni attraverso depositi, donazioni ed acquisizioni; formazione; potenziamento delle due collane: Quaderni di Bagnone e Restitutio in Integrum, cooperazione a livello tematico con istituzioni museali nella rete provinciale per eliminare la frammentarietà.
Il MAM allestisce percorsi espositivi dedicati alla memoria documentaria orale e materiale. Ne consegue la progressiva restituzione ai residenti e agli emigranti del senso di appartenenza e dell’identità non come elemento di distinzioneseparazione, ma come consapevolezza della propria storia e delle potenzialità del territorio. Il MAM in dieci anni di attività è diventato centro di ricerca per la promozione degli studi interdisciplinari. Vengono svolte attività di indagine, rilievo e documentazione, di pronto intervento, conservazione preventiva e ricovero per sicurezza di beni archivistici e bibliografici: un presidio territoriale. Il Museo ambisce a far riflettere sulle trasformazioni del territorio e su come l’uomo di oggi possa comprendere e conservare la propria identità, interpretando i diversi piani e le modalità di lettura della realtà che lo circonda.
Evidenziare e documentare lo sviluppo diacronico dell’antropizzazione del territorio della Valle del Bagnone (unico campione territoriale significativo dell’area lunigianese) significa rendere visibili le tracce della presenza dell’uomo coi Liguri Apuani, la romanizzazione, il medioevo, il dominio fiorentino, la convivenza con i feudi imperiali, fino al periodo napoleonico, parmense, all’unità d’Italia e al XX secolo con le sue dinamiche sociali. Il Museo è parte integrante del Parco culturale della valle del Bagnone con i suoi luoghi di suggestione ed interesse storico. Sul piano antropologico la dimensione rurale del territorio è rappresentata attraverso due percorsi: Territorio e Vita rurale (con l’ausilio dell’Archivio fotografico con dagherrotipi del primo Novecento realizzati da Paolo Raffaelli) e la sezione Territorio, Arte e Fede.
La Lunigiana e Bagnone in particolare hanno visto dalla fine del ‘700 massicci spostamenti di uomini, donne e bambini, dapprima verso le aree limitrofe, poi in ogni zona d’Europa, dando vita a grosse comunità di conterranei integratesi nelle nuove realtà, soprattutto in Francia, Svizzera, Inghilterra, mantenendo rapporti con la terra di origine, determinando così una circolarità di esperienze individuali e sociali, che hanno sicuramente contribuito alla crescita di un’identità transnazionale ante litteram. Il progetto “La memoria ritrovata” ricerca le varie fonti per la ricostruzione della vita del territorio, documentali, fotografiche e soprattutto orali, per le quali è urgente un recupero, vista la loro naturale labilità.
Tra i risultati di rilievo del progetto è la mostra “La Merica. Bagnone-California”, esposta nella sede della Regione Toscana per l’iniziativa “Palazzi aperti” del 2005, ora disponibile in due copie, una depositata nel MAM; i video “Donne uomini e bambini in guerra”, “Donne di Lunigiana (Parte I e II )”realizzati per la Festa della Toscana (2004,2005,2006) e Donne, Lavoro Cittadinanza (2013): è stato realizzato un percorso antropologico, di genere su due filoni di indagine sulla condizione delle donne che emigravano da sole per lavorare e su come le donne abbiano saputo affrontare i cambiamenti della società lunigianese, partecipando alla crescita dei nuovi diritti familiari, alle lotte per la parità del salario, all’impegno in nuovi settori lavorativi, alla conquista dei nuovi diritti civili, alla politica. Nei video passato e presente scorrono paralleli: le donne intervistate guardano al passato per comprendere il presente che porta con sé donne di diverse culture, accomunate da identici sentimenti e destini, quelli di persone che immigrano anche in questa terra per sopravvivere. (fg)