
Intanto il primo cittadino si è candidato alla segreteria provinciale del PD in lotta con Enzo Manenti

Mentre il sindaco di Fivizzano Paolo Grassi sembra sempre più impegnato nella campagna elettorale per la segreteria provinciale del suo partito – il PD -, alla quale è candidato, in competizione con l’ex sindaco di Licciana Nardi, Enzo Manenti, i rappresentanti comunale della Lista Civica “Cambiamo Adesso” di Domenichelli, Gia, Pinelli, lo sommergono di critiche, per aver disatteso, a loro giudizio, tutte le promesse fatte ai cittadini nel suo manifesto elettorale di 3 anni fa.
Il documento dei tre consiglieri comunali chiede, polemicamente, che fine hanno fatto gli impegni allora presi per l’adeguamento della statale 63, per la variante di Gragnola e per quella di Santa Chiara, per il rilancio del commercio e dell’artigianato o, più

recentemente, per il recupero del palazzetto dello sport, per i Musei della Stampa e del Lavoro, per il decollo del centro Don Gnocchi. Evidenziano anche il venir meno di alcuni servizi, come il trasporto alunni per gli scolari della classe prima della Primaria a tempo pieno di Ceserano, a fronte di un avanzo di ben 693.000 euro, il mancato sostegno alle famiglie numerose, il fallimento dei contatti con i sindaci di altri comuni per verificare la possibilità di fusioni. Per tutte queste problematiche il sindaco ha fornito risposte giustificative esaurienti, a suo giudizio, scaricandosi anche di alcune delle questioni sollevate, in quanto non riferibili alle competenze del Comune: ma al suo interessamento e al suo controllo, forse, sì, gli viene obiettato.

Di tutto questo polverone sicuramente Grassi farebbe a meno, in un momento in cui viene giocata una partita importante per la segreteria provinciale del PD, le cui premesse, a leggere i giornali, appaiono molto burrascose. Qualora la vincesse, poi, si troverebbe ad assolvere ad un cumulo di incarichi da far paura (ovviamente nel caso decidesse di non rinunciare a nessun incarico): sindaco, vicepresidente della provincia, segretario politico del PD. Quante volte si sono sentiti, nelle sezioni dei partiti, ma anche fuori, feroci attacchi contro chi occupava contemporaneamente più poltrone! (A.F.)