Le emozioni nel campo estivo a Zeri

Il tema era: dolore, paura, rabbia, gioia e disgusto

campeggio_estivo_Zeri_2017Il mondo inesplorato che conserviamo dentro noi stessi non lo conosciamo fino in fondo. Non ci capita spesso di fermarci a riflettere su quello che abbiamo nel nostro profondo, del perché di alcuni nostri comportamenti e delle conseguenze che ogni nostro gesto, parola, espressione ha su noi stessi e sugli altri.
Partendo da queste considerazioni e traendo spunto da un famosissimo cartone animato, abbiamo scelto il tema del campo estivo di quest’anno, vissuto nella settimana dall’ 8 al 15 luglio nella struttura del Seminario in località Costa d’Asino a Zeri, a due passi dalla grotta della Madonna di Lourdes.
Il campo si è svolto nel solco della tradizione ultra decennale che caratterizza questa esperienza, iniziata negli anni Sessanta da un gruppo di giovani tra cui il diacono Edamo – che ancora oggi è la guida del campo – e ha visto la partecipazione di ragazzi provenienti dalle parrocchie della Valle del Caprio, di Malgrate, di Filattiera, di Pontremoli e di Bagnone. Il fil rouge della settimana è stato quello delle emozioni.
campeggio_estivo_Zeri_2017aGià da quest’inverno, quando abbiamo deciso di far ruotare intorno a questo delicato tema il nostro campo estivo, ci siamo documentati e abbiamo chiesto l’aiuto anche di un esperto del settore che ci aiutasse ad affrontare al meglio aspetti della nostra vita con i quali tutti noi abbiamo veramente ben poca familiarità.
La riflessione è partita dalle cinque emozioni che alcuni psicologi indicano come le emozioni fondamentali: dolore, paura, rabbia, gioia e disgusto; abbiamo deciso di soffermarci in particolare su queste espressioni del nostro animo senza però tralasciare una visione più ampia del tema “emozioni”.
Questa visione a tutto tondo ci ha consentito anche di soffermare la nostra attenzione su ogni singola azione quotidiana e di cambiare, ove necessario, anche l’approccio alle situazioni più delicate. Per l’occasione abbiamo istituito, oltre al classico incontro giornaliero, due momenti “speciali” serali nei quali l’obbiettivo era quello di fermarsi, pensare alla giornata e riflettere su come, in quel giorno, avevamo affrontato le situazioni che ci si erano poste davanti.
Una riflessione adattata alle età dei partecipanti al campo che anche quest’anno ha raccolto i bambini dai nove anni in su. I ragazzi partecipanti hanno fin dal primo giorno “recepito il messaggio” e si sono buttati a capofitto nella bella sfida che gli ponevano davanti. Situazioni che magari sarebbero state tralasciate sono state affrontate con un piglio diverso e, ascoltando le testimonianze al termine del campo, la riflessione giornaliera li ha aiutati a non rimanere indifferenti di fronte a molte cose che prima avrebbero considerato innocue.
campeggio_estivo_Zeri_2017bSi può dire che in piccola parte sia stato raggiunto l’obbiettivo che ci eravamo posti prima della partenza: percepire le nostre emozioni, riconoscerle e agire di conseguenza senza farci sovrastare da esse. Abbiamo quindi imparato che non esiste una emozione buona e una cattiva ma ogni movimento del nostro animo, se riconosciuto e gestito nella giusta maniera, è una risorsa per la nostra vita.
La riflessione quotidiana era introdotta da un brano evangelico, letto e mimato dai ragazzi, nel quale abbiamo visto episodi in cui anche Gesù ha “provato emozioni”. Basti pensare all’episodio di Gesù nel tempio che rovescia i tavoli dei venditori e dei cambiavalute: la rabbia in questo caso è una rabbia positiva perché è una reazione ad un’ingiustizia compiuta nei confronti di Dio.
Abbiamo riflettuto che esiste però anche una rabbia negativa che, invece di farci indignare per cose che contrastano con la verità, è il frutto di frustrazioni e che sarebbe bene trasformare in qualcosa di più positivo. Il campo ha vissuto anche i bellissimi momenti di gioco nei quali le sfide tra le squadre hanno animato la competizione che ha visto trionfare al termine della settimana la squadra arancione.
Ed infine la rigenerante, sotto tutti gli aspetti, passeggiata fino al Passo del Rastrello: una vera immersione della natura che, come sempre, dà nuovo ossigeno e grande soddisfazione una volta raggiunta la meta.
Al momento di tirare le somme non possiamo non sottolineare la positività e i frutti che la settimana trascorsa insieme ha portato e soprattutto la gioia negli occhi dei ragazzi al momento della partenza, testimonianza di una settimana vissuta in armonia e semplicità che ha lasciato un segno dentro ciascuno di loro e per la quale, siamo certi, sarebbero pronti a ripartire anche subito.

(Federico Orsini)