Crisi Pd a Carrara, una spaccatura che fa sentire il suo peso a livello provinciale

Commissariato il Pd di Carrara: non era in linea con quello renziano
La Commissione regionale ha annullato le assemblee del 23 novembre e del 17 gennaio e la candidatura di Andrea Vannucci a sindaco
L’ex sindaco di Piombino e consigliere regionale Pd, Gianni Anselmi, è il commissario del partito carrarese

Il Partito democratico di Carrara è stato commissariato. La Commissione regionale di garanzia ha annullato le assemblee del 23 novembre e del 17 gennaio, e con esse la candidatura di Andrea Vannucci a sindaco, perché avrebbero spazzato via, con un colpo di spugna, la linea dell’attuale coalizione di governo. Ciò, in netto contrasto con lo statuto e le direttive del partito regionale, che a più riprese aveva accolto le richieste di unità venute dai partiti della maggioranza e aveva invitato il segretario cittadino Raffaele Parrini e i suoi a sospendere ogni scelta in vista di un tavolo unitario. Il segretario del Pd toscano, Dario Parrini, commentando la decisione assunta, ha tenuto a sottolineare che c’è bisogno di unità, in particolare dell’unità della coalizione che ha vinto le elezioni nel 2007 e nel 2012 e senza la quale sarebbe impensabile quest’anno una conferma del centrosinistra. Per tale motivo il Pd, superata questa fase di incertezza, si è fatto promotore della convocazione di un tavolo con tutte le forze politiche della coalizione di centrosinistra per decidere insieme se individuare un candidato comune o procedere a primarie e iniziare la stesura del programma.

Gianni Anselmi, commissario del Pd a Carrara
Gianni Anselmi, commissario del Pd a Carrara

Dunque, per la nomina del candidato sindaco del centro sinistra si ricomincia da zero. Gianni Anselmi, ex sindaco di Piombino e consigliere regionale Pd, è l’uomo che il partito ha individuato quale commissario per il partito carrarese. Questi avrebbe dichiarato di mettersi al servizio di un lavoro collettivo nell’interesse prima di tutto della città; poi ha aggiunto che Carrara si merita un profilo di governo adeguato, conforme alla sua tradizione. L’appuntamento per l’elezione del sindaco di Carrara, in effetti, è una scelta che deve guardare agli interessi della città e non a quelli dei singoli protagonisti e neppure di un singolo partito. Qui sta la chiave di interpretazione di questa vicenda tutta interna al Pd che sta creando forti contrasti. Tra le fila dei suoi “dissidenti” cresce l’insoddisfazione nei confronti delle posizioni assunte dalla direzione nazionale e regionale, che non avrebbe saputo cogliere i segnali di sofferenza e dolore arrivati dal corpo sociale.

Il consigliere regionale Pd, Giacomo Bugliani
Il consigliere regionale Pd, Giacomo Bugliani

Lo scontro all’interno del Pd è ormai totale, arrivando a coinvolgere anche Massa. Il segretario del Pd massese, Adriano Tongiani, infatti, si scaglia contro l’ala renziana attaccando il consigliere regionale Giacomo Bugliani, accusato di non essere rappresentativo. Si fa strada, così, l’idea di una nuova corrente interna ispirata a Bersani. è stato per questo siglato un documento di intenti e invitato a intervenire Nico Stumpo, parlamentare del Pd quale “referente” dei bersaniani. Appare così più consistente la fronda che prende le mosse dalla lacerazione ormai evidente a livello nazionale. Tradotto, significa che la guida del Pd deve cambiare: basta con Renzi! Quello che all’onorevole Stumpo dovrebbe, però, essere fatto notare è il risultato delle scorse elezioni regionali che hanno visto l’importante affermazione di Bugliani, dove i cittadini di Carrara, di Massa e della Lunigiana, avevano manifestato stanchezza verso un certo modo di fare politica. Si è assistito ad un processo di larga partecipazione che pare sia stato inspiegabilmente sottovalutato da parte del gruppo dirigente del Pd locale, ritenendo più credibile l’indicazione del candidato sindaco da parte di 49 persone che non attraverso le primarie. Chiamato in causa Bugliani ha osservato che la vicenda di Carrara dimostra quanto sia importante il rispetto delle regole perché la procedura della candidatura a sindaco è elemento essenziale per la costruzione di una proposta politica che sia convincente e condivisa da tutti. Non si tratta di una prevaricazione, ma solo uno strumento per garantire il rispetto delle regole statutarie. La misura del commissariamento, peraltro, oltre ad essere votata dalla quasi totalità della direzione regionale ha avuto anche il voto di Enrico Rossi.

Angelo Zubbani, sindaco uscente di Carrara
Angelo Zubbani, sindaco uscente di Carrara

Il Sindaco uscente Angelo Zubbani ha sostenuto che, a suo parere, Andrea Vannucci non avrebbe dovuto candidarsi a sindaco presentandosi come paladino della discontinuità. Ha aggiunto anche che il percorso migliore per il futuro di Carrara, è quello delle primarie per la scelta di un sindaco che sia rappresentativo della continuità con la coalizione che fin qui ha governato. Intanto, mentre il Pd è preso dal proprio gioco al massacro, l’associazione no profit a carattere politico-culturale, Rinascita, propone ufficialmente il suo neo presidente, Gian Enrico Spediacci, quale candidato alle primarie di coalizione del centrosinistra, perché considerato valido interprete del sentimento della gente. Figura con la voglia e la capacità di dare un senso di coesione alla comunità. Lo stesso Spediacci, in un’assemblea affollatissima, promette di mettere mano ai tanti nodi irrisolti attraverso le competenze e l’impegno dimostrato nella guida dell’Amia. Appare chiaro, a chi sta fuori, che l’avversario del Pd è il Pd, a qualsiasi livello. A più riprese viene sbandierata la democrazia interna, quale segno di progresso e civiltà. Ma quando le regole stabilite non vengono rispettate e ognuno fa quello che vuole, forse appare più evidente la prevalenza di un sentimento anarcoide.

Roberto Benatti