Al momento di stendere queste note, la sera di martedì 24, sembra ormai attenuarsi il vento che ha imperversato fin da sabato 14. Poiché le correnti boreali non erano certo mancate nella prima parte di gennaio, il dominio della tramontana, il freddo asciutto e la scarsità di precipitazioni sono a tutt’oggi le peculiarità meteo di questo mese per una buona fetta d’Italia, mentre altre aree del territorio nazionale, purtroppo, hanno risentito pesantemente di fenomeni avversi succedutisi senza requie.
Le folate e i rafficoni di bora a Trieste, di tramontana in Liguria, Toscana e Lazio e di grecale in altre regioni non si sono placati per interi giorni e intere notti. Il cielo di Lunigiana è apparso parzialmente nuvoloso mercoledì e giovedì scorsi e poi domenica, lunedì e martedì; si è formato, di quando in quando, lo sbarramento di nubi contro gli alti crinali appenninici tosco-emiliani e la visibilità è risultata più che buona, eccetto lievi foschie domenica e lunedì.
Venerdì 21 e sabato 22, invece, sereno terso e sole luminoso, benché i suoi raggi non abbiano potuto minimamente stemperare il clima rigido dettato dalla baruffa eolica in corso. Piano piano, però, come si evince dalla tabella a corredo dell’articolo, le temperature massime sono risalite e l’alito dei venti settentrionali ha perso il rigore che aveva avuto a metà mese, fino alle condizioni piuttosto favoniche di martedì 24. Aria asciutta e cieli sgombri hanno, tuttavia, permesso la formazione di gelate superficiali, come si poteva sperimentare camminando nei campi.
Le gelate d’avvezione sono venute meno con il passare dei giorni, mentre sono ricomparse le gelate da irraggiamento nelle località in cui, nottetempo, l’azione del vento si interrompeva. Pur rimanendo una ventilazione mediamente gagliarda e con raffiche anche forti, non si sono più toccate le velocità massime orarie e istantanee da burrasca al limite della tempesta dei giorni 16, 17 e 18, quando i picchi anemometrici erano giunti a sfiorare i 100 km/h a quote basse e a superare la soglia dei 125 km/h orari in montagna, che è poi la qualifica minima per poter parlare di uragano di vento.
A Pontremoli, la strumentazione posta sulla torretta del Seminario Vescovile ha ‘catturato’ la raffica massima (25 m/s, pari a 90 km/h) alle ore 20:17 di martedì 17 gennaio, mentre la stazione regionale installata sulla collina della Costa ha rilevato 99 km/h nella medesima serata.
Previsioni valide dal 27 al 31 gennaio
Il tempo ventoso e statico delle ultime due settimane sembra mostrare cenni di cambiamento: è possibile, infatti, il ritorno delle piogge in concomitanza dei ‘giorni della merla’, con buona pace del proverbio che li vorrebbe come i più rigidi dell’inverno.
Esauritosi il persistente flusso d’aria da Nord, ecco che, venerdì 27, parrebbe probabile l’interruzione dell’assenza di pioggia che si protrae dal giorno13. Se il cielo si manterrà sereno nottetempo, le minime avranno modo di scendere ancora sotto zero con lievi gelate e brinate diffuse. Sacche di aria inerte e fredda, a fondovalle, potranno determinare calo termico rispetto a mercoledì e a giovedì. I venti, sui rilievi e in quota, ruoteranno intorno NE. Iniziali, effimere cadute di neve potranno aversi fino a 700-800 m, mentre a fine giornata i fiocchi si limiteranno a imbiancare da quota 1200-1300 in su.
Le condizioni atmosferiche si annunciano moderatamente perturbate anche sabato 28, fra tramontana scura, modesta escursione termica (minime 3-4°C, massime 8-9°C a 100-300 m di altitudine), piogge intermittenti e nevicate in montagna a circa 1200 m. Va detto che, sul giorno prefestivo, la previsione risulta alquanto difficile: non prendetevela, perciò, se dovesse poi venir fuori un tempo discreto!
Tra domenica 29 e lunedì 30, qualche eventuale e non duratura schiarita potrà rendere le due giornate non troppo cupe, ma con occasioni per piogge sparse e ad intervalli; domenica è possibile una breve fase di libeccio.
Le analisi attuali vedono piuttosto brutto anche il tempo di martedì 31, sulla falsariga dei giorni precedenti. Qualche altra nevicata oltre i 1200 m e temperature in lieve aumento. La previsione per l’ultimo giorno di gennaio è poco più di una tendenza di massima e si invita a seguire gli aggiornamenti su www.meteoapuane.it
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni