Parco dell’Appennino: un inserto nella rivista del Touring Club
La Pietra di Bismantova a Castelnuovo nei Monti, nel versante emiliano del Parco Nazionale dell'Appennino
La Pietra di Bismantova a Castelnuovo nei Monti, nel versante emiliano del Parco Nazionale dell’Appennino

Col titolo Nel Parco di mezzo compare un lungo articolo sul numero di novembre 2016 della rivista del Touring Club dedicato al Parco dell’ Appennino Tosco-Emiliano. E’ definito così perché divide l’Europa e il Mediterraneo. Una linea di vette distingue “da una parte, l’Emilia fredda e brumosa, dall’altra la Lunigiana soleggiata e tiepida. Da una parte la cultura e la coltura della vite, dall’altra quella dell’ulivo; a nord, la storia del burro, a sud quella dell’olio”. Un confine che ha segnato la storia di popoli, dividendoli e unendoli. È uno dei parchi più variegati e insoliti, nato nel 2001 esteso su quattro province (Reggio Emilia, Parma, Massa Carrara, Lucca), capofila nel valorizzare un territorio intero, nel 2015 ha avuto il riconoscimento Unesco di “Riserva Mab Uomo e Biosfera”, per valorizzare l’alleanza uomo e natura per vivere e sopravvivere. Il presidente Fausto Giovanelli opera per proteggere la montagna e il suo futuro umano, per restarvi e combattere invece di scappare in città. In questo faticoso ma entusiasmante proposito è aiutato da cooperative di giovani che, soprattutto sul versante emiliano, hanno attrezzato “parchi avventura “, percorsi nella natura per tutti, diventati tanti, dopo il primo denominato Cervood a Cervarezza, modello molto esportato. A Ligonchio un gruppo di giovani ha realizzato il “Museo dedicato all’acqua e all’energia” , un atelier per “esplorare, sperimentare, intuire”. Altri hanno dato vita a “cooperative di comunità”, quella dei “Briganti del Cerreto”, unica in Italia, è stata inserita dall’Unione Europea tra le buone pratiche turistiche distintesi per innovazione, competitività e partecipazione comunitaria. Un’altra è la “Valle dei cavalieri” a Succiso. Tra le bellezze naturali spiccano il “ghiribizzo geologico” della Pietra di Bismantova, le affascinanti falesie di gesso, il monte Casarola con vista mare, i laghi e il crinale del Sillara, i Laghoni, i caseifici per vedere la nascita del parmigiano e molto altro.

(m.l.s.)