Maria Luigia la “buona duchessa” entrava a Parma due secoli fa

Aveva preso possesso del Ducato nel 1816

Maria Luigia
Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma e Piacenza

Maria Luigia d’Asburgo (Vienna 1791-Parma 1847) era stata assegnata come seconda moglie a Napoleone per consolidare la pace dopo la sconfitta del padre imperatore Francesco I nella battaglia di Wagram del 1809. È personaggio storico sempre vivo nella memoria storica per essere stata dal 1810 al 1814 imperatrice consorte dei francesi e duchessa di Parma dal 1816 al 1847. Nel 1811 aveva dato un figlio che fu speranza di consolidare una nuova dinastia, ma il ciclone Napoleone stava per perdere tutta la sua forza nella disfatta nella neve di Russia e poi a Lipsia e a Waterloo. Maria Luigia non segue il marito nei tumultuosi ultimi anni del suo impero, non va con lui all’isola d’Elba né nella remota Sant’Elena. Ritorna dal padre prima che il congresso di Vienna le assegni a titolo vitalizio il ducato di Parma Piacenza e Guastalla (ma non può portarvi il figlio avuto da Napoleone), entra il 20 aprile 1816, difesa dal cancelliere Metternich contro le rivendicazioni dei Borboni che devono sloggiare a Lucca. La morte nel 1821 del marito Bonaparte la colpisce molto e confida di non avere avuto per lui sentimenti molto vivi ma di essere stata trattata sempre con tutti i riguardi, il massimo che si possa avere in un matrimonio politico. Vedova, contrae matrimonio morganatico con Neipperg di rango inferiore, che fu il vero governatore di Parma fino al 1829 quando morì, da lui ebbe due figli che non poté adottare né riconoscere e che l’amarono molto: Albertina che sposerà Luigi Sanvitale di Fontanellato e Guglielmo. Il dolore supremo fu la morte del “re di Roma”, morto a Vienna a soli vent’anni. Sotto il governo “luigino” tante le attività promosse e le opere realizzate. Lavori di pubblica utilità importanti sono la costruzione del ponte sul Taro presso Parma, un ponte sulla Trebbia e sul Nure. Molta la cura delle strade, di particolare importanza la ripresa della costruzione della strada della Cisa fino al valico, progetto napoleonico rimasto incompiuto sul nascere. Sul piano sanitario e sociale si interessò molto di prevenzione e lotta alle epidemie, una terribile di tifo colpì il ducato nel 1817. Ebbe a cuore la condizione femminile creando un Istituto di maternità e la Clinica ostetrica universitaria, fece ricoverare in un convento i malati di mente, un’epidemia di colera del 1836 fu attenuata dalle misure di prevenzione. Parma vide riadattato il Teatro Farnese, amante della musica, la duchessa fece costruire il nuovo Teatro Ducale ora Regio, per favorire i meno agiati impose prezzi bassi dei biglietti. Promulgò un nuovo codice civile ispirato a moderni concetti giuridici. Fondò anche il Conservatorio dove studierà il grande Toscanini, favorì il genio di Verdi assegnandogli una borsa di studio, che il maestro ricompensò dedicandole “I lombardi alla prima crociata”. Rinnovò il palazzo Ducale, fece costruire il Casino dei Boschi a Sala Baganza, in palazzo della Pilotta fece allestire la Biblioteca, il Museo archeologico e la Pinacoteca, ora Galleria Nazionale, dove sta la statua della duchessa sotto la veste della dea Concordia scolpita dal Canova. A Parma è importante il Collegio Maria Luigia, scuola superiore e Convitto nazionale. Per il bicentenario “luigino” Parma sta realizzando molte offerte culturali per favorire il rilancio della città, con aggancio anche alle celebrazioni della fondazione della colonia romana nel 183 a.C. 2200 anni fa.

Maria Luisa Simoncelli