Disarmo: non utopia ma sano realismo

Il messaggio di Papa Francesco ai partecipanti al Simposio vaticano sul tema del disarmo integrale

Papa_FrancescoLe armi nucleari producono “catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali”, e sono la conseguenza della “logica di paura” che affligge il pianeta. È il grido d’allarme lanciato da Papa Francesco ai partecipanti al Simposio internazionale sul disarmo, promosso dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, sul tema: “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”. “Anche considerando il rischio di una detonazione accidentale di tali armi per un errore di qualsiasi genere – ha affermato Francesco – è da condannare con fermezza la minaccia del loro uso, nonché il loro stesso possesso, proprio perché la loro esistenza è funzionale a una logica di paura che non riguarda solo le parti in conflitto, ma l’intero genere umano”.
A 50 anni dalla Populorum progressio, “lo sviluppo integrale è la strada del bene che la famiglia umana è chiamata a percorrere”. E il disarmo integrale, auspicato da Giovanni XXIII nella Pacem in terris, attende ancora di essere realizzato.
Al Simposio hanno partecipato 11 premi Nobel per la pace, vertici di Onu e Nato, diplomatici rappresentanti degli Stati tra cui Russia, Stati Uniti, Corea del Sud, Iran, nonché massimi esperti nel campo degli armamenti ed esponenti delle fondazioni, organizzazioni e società civile impegnate attivamente sul tema. Presenti, inoltre, rappresentanti delle Conferenze episcopali e delle Chiese, a livello ecumenico e di altre fedi, e delle delegazioni di docenti e studenti provenienti dalle Università di Stati Uniti, Russia e Unione europea. Oltre alla minaccia rappresentata dalle armi nucleari in sé, la continua crescita della corsa agli armamenti, rappresentando una voce di spesa considerevole per le nazioni, finisce per mettere in secondo piano temi come la lotta contro la povertà e la realizzazione di progetti educativi, ecologici e sanitari.
Il Papa ha parlato di “scenari angoscianti”, che si affiancano a quelli del terrorismo o dei conflitti asimmetrici: “Non possiamo non provare un vivo senso di inquietudine se consideriamo le catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali che derivano da qualsiasi utilizzo degli ordigni nucleari”, per questo “le relazioni internazionali non possono essere dominate dalla forza militare, dalle intimidazioni reciproche, dall’ostentazione degli arsenali bellici”. Accanto al “fosco pessimismo” che rischia di prevalere, però, esiste anche “un sano realismo” che può tenere accese le luci della speranza.
Francesco ha espresso il suo consenso alla recente votazione Onu sulle armi nucleari come illegittimo strumento di guerra; un documento che colma un vuoto giuridico importante e si unisce alla messa al bando, già proibita attraverso Convenzioni internazionali, delle armi chimiche e biologiche, delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo.