Natale trascorso tra vento e sole

Al Taccuino di fine anno spetta raccontare il tempo di due settimane, ma il compito non è arduo a motivo della stabilità atmosferica instauratasi con il solstizio d’inverno.
Ad eccezione della parentesi cupa di domenica 22, infatti, dal 21 in poi ha dominato il sereno. Il rapido succedersi di freddo, umidità, nebbia, pioviggine, mitezza, asciutto ventoso, freddo asciutto e poi da capo si è bruscamente interrotto all’antivigilia di Natale, quando si è imposta la serie di giorni sereni consecutivi più lunga di tutto l’anno e che continua all’atto di stendere l’articolo, lunedì 30 dicembre.
Tra il 18 e il 19 dicembre, un temporaneo rialzo della temperatura è coinciso con il tempo piovoso recato dalle correnti da SW, mentre l’ultima parola da parte del freddo umido stagnante piovigginoso è venuta la domenica 22 dicembre.
I venti di maestrale, tramontana e foehn, soffiando con crescente vigore, hanno tenuto lontane le nubi, eccetto qualche formazione legata all’interazione tra l’intenso flusso aereo e la catena appenninica normale ad esso.
Le prime ore del pomeriggio di Natale e di S. Stefano, con il vento da Nord tramutatosi in favonio, si sono rivelate molto asciutte con igrometri scesi per due-tre ore persino sotto il 15%. Il 27, l’aria si è vieppiù mitigata con temperature massime salite fino a 17°C nel più basso fondovalle.
Al contrario, negli ultimi giorni, in cui si è assistito ad un marcato aumento della temperatura su colli e monti, le valli hanno avuto notti, serate e buona parte delle ore mattutine sottozero a causa dell’aria fredda ivi raccoltasi al cessare del vento.
L’inversione termica ha trionfato con situazioni che, per quanto note, riescono sempre a stupire chi pensa che in alto faccia sempre più freddo.
In attesa di vedere se dicembre ha in serbo il sereno anche per San Silvestro, il che gli consentirebbe di creare, insieme a novembre, un bimestre decisamente ricco di belle giornate, l’appuntamento è… al prossimo anno, per il quale formuliamo gli auguri di ogni bene e prosperità a tutti i lettori.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni