“Benvenuti a casa”: i dieci anni dell’Ospitale di San Lorenzo Martire

Celebrato a Pontremoli il decennale dell’attività di accoglienza nell’ex Convento dei Capuccini

Il nuovo crocifisso per la chiesa di San Lorenzo Martire a Pontremoli

Compie dieci anni l’ospitale di San Lorenzo Martire nell’ex Convento dei Cappuccini a Pontremoli. La struttura, che accoglie i pellegrini nella prima sosta in Toscana della Via Francigena, è nata nel 2014 quando i frati lasciarono Pontremoli, e opera in continuità con la tradizionale ospitalità che i Cappuccini praticavano nella foresteria.
A dare seguito all’accoglienza dei frati è stato il Gruppo Missionario “Padre Daniele”, fondato da Padre Bruno Biagi negli anni ’90, che ha dato nuova vita al complesso dell’ex convento e della chiesa di San Lorenzo Martire.
Il gruppo, inizialmente costituito da una decina di volontari, ha saputo unire in questi anni numerosi altri collaboratori che mettono a disposizione tempo e competenze per migliorare l’ospitalità e per mantenere in efficienza la struttura.
Lunedì, 23 settembre, nella festa liturgica di San Pio da Pietralcina, il Gruppo Missionario ha voluto celebrare il decennale delle sue attività di accoglienza; lo ha fatto con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Fra’ Mario Vaccari e con un momento conviviale.

La facciata del convento di San Lorenzo (ex Cappuccini)
La facciata del convento di San Lorenzo (ex Cappuccini)

La ricorrenza è stata l’occasione per la benedizione del nuovo crocifisso collocato nella chiesa di San Lorenzo Martire (foto) e per un bilancio delle attività di quello che è diventato un punto di riferimento per i viandanti che scendono dalla Cisa.
Chi oggi entra nell’ospitale trova all’ingresso l’insegna “benvenuti a casa”, un saluto famigliare che precede l’entrata in una struttura che dieci anni fa il Gruppo Missionario cominciò a riattrezzare da capo: la partenza dei Cappuccini significò infatti anche la dipartita di tutti gli arredi, ad eccezione del refettorio.
Il passaparola nell’Alta Lunigiana consentì di reperire arredi, attrezzature, biancheria e qualsiasi cosa potesse essere funzionale all’accoglienza. Parallelamente, le competenze di molti volontari, hanno consentito di risistemare gli interni e gli ampi spazi esterni di un complesso in cerca di una nuova funzione che ne scongiurasse l’abbandono.
Nel corso degli anni sono state rimesse in funzione le camerate della foresteria, nella parte più nuova del convento, mentre la parte della clausura è stata destinata a camere. È stata riattrezzata la cucina comune, a cui gli ospiti possono accedere in modo autonomo e preparare i pasti.

Veduta di Pontremoli dall'ex convento dei Cappuccini
Veduta di Pontremoli dall’ex convento dei Cappuccini

Ma sull’onda dell’entusiasmo sono state realizzate nuove idee per rispondere alle esigenze dei pellegrini: una fontana pubblica all’ingresso dell’Ospitale per riempire le borracce e per rinfrenscarsi, con panchina per il riposo e una zona d’ombra con vista sulla città di Pontremoli, ma anche spazi per il ricovero delle bici dei pellegrini a due ruote e addirittura recinti per chi percorre la Francigena con cavalli e muli.
Nelle pertinenze del convento è pure stata ricavata una cappella, dedicata a Santa Chiara, per i sacerdoti in cammino che vogliono celebrare la messa e per i pellegrini che vogliono raccogliersi in preghiera. Non manca una biblioteca del pellegrino e un nuovo giardino nel chiostro.
Attualmente l’ospitale dispone di 80 posti letto, in camerate o camere riservate, con bagno in corridoio o in camera. L’accoglienza è curata dai volontari “ospitaleri” che durante il giorno accolgono personalmente i pellegrini e fino alle 21 offrono la propria disponibilità con il recapito telefonico. È a loro, e a tutto il gruppo missionario intitolato a Padre Daniele, che va non solo la riconoscenza dei tanti viandanti che esprimono i loro ringraziamenti nel libro degli ospiti, ma di tutta la cittadinanza per l’opera di accoglienza e di conservazione di un luogo caro a tutta la comunità.