Don Andrea Forni lascia le “sue” 21 parrocchie del Pontremolese

Il vescovo fra’ Mario lo ha nominato parroco a Marina di Carrara.
Per sei anni una presenza in tante frazioni: “La nostra montagna ha bisogno di cura”

Don Andrea Forni

Nei giorni scorsi le parrocchie del Pontremolese sono venute a conoscenza che il nostro vescovo, mons. Mario Vaccari, ha nominato don Andrea Forni nuovo parroco della SS. Annunziata a Bassagrande di Marina di Carrara.
Una notizia, che quasi per tutti è giunta inaspettata, ha un sapore agrodolce perché si vive la sfida di seguire i cambiamenti dei tempi e le indicazioni del vescovo, ma c’è anche il rammarico di dover salutare il parroco che – negli ultimi sei anni – ha saputo servire ben 21 parrocchie, con tanta diligenza e spirito di abnegazione.

A Bassagrande da sabato 5 ottobre

Una lettera del Vicario Generale, mons. Marino Navalesi, ha raggiunto nello scorso fine settimana i fedeli della Parrocchia della Santissima Annunziata in Bassagrande (Marina di Carrara) per rendere nota la decisione del Vescovo di nominare un nuovo parroco nella persona di don Andrea Forni.
Non sono mancate parole di ringraziamento a don Cesare Benedetti, che rimarrà al servizio della parrocchia stessa, per il lavoro svolto in questi lunghi anni. Il vicario parrocchiale don Maurizio Marchini lascerà la Bassagrande per assumere la guida delle nove parrocchie dell’unità pastorale di Fosdinovo.
L’insediamento di don Andrea Forni avrà luogo sabato 5 ottobre alle ore 17.30 con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo.

Don Andrea ha accettato la richiesta del vescovo di raggiungere Bassagrande per quanto non sia facile cambiare: “è sempre un momento complicato e particolare” ma che va vissuto con fiducia e speranza per la nuova esperienza.
“Si deve cominciare tutto da capo e si abbandona quanto si sta vivendo”, ha affermato aggiungendo che è difficile ‘staccarsi’ dai legami affettivi creati con molte persone poiché l’esperienza di questi sei anni è stata “bella”.

Don Andrea Forni

Inoltre, quando nel 2018 venne nominato, per lui, originario di Groppodalosio in Valdantena, si trattava di un “ritorno a casa” dopo esperienze nel fivizzanese, ad Aulla e a Fossone di Carrara. Di questi anni rimarrà il ricordo di “gente buona” che partecipa alla vita delle parrocchie e si prende cura delle chiese con affetto.
“Avendo 21 parrocchie è stato difficile essere presente sempre, ma è stato possibile grazie all’aiuto di don Giovanni Perini, del diacono Giampaolo, dell’accolito Marzio con cui si è creato un rapporto di fraternità”. Da don Andrea uno sguardo alle parrocchie che lascia: “La nostra montagna ha bisogno di cura sia dal punto di vista materiale che spirituale”.
Le amministrazioni devono garantire i servizi perché “vivere la montagna” comporta disagi ma chi la vive “si riveste di eroismo” e presidia il territorio cercando di mantenerlo nonostante lo spopolamento.
I sacerdoti sono pochi e le persone anche, ma è compito della Chiesa “non abbandonare” i nostri paesi: il concentrarsi può favorire ad andare verso i centri ma c’è bisogno di una “presenza” da parte di chi è preposto alla guida pastorale.
Nonostante le difficoltà per la mancanza di risorse economiche, don Andrea lascia quasi tutte le chiese “in buono stato”. Di questo se ne deve dare atto anzitutto a molte persone che si adoperano per raccogliere denaro, anche se spesso non sufficiente alle necessità di manutenzione cui far fronte.
È poi importante, per don Andrea, ringraziare chi in ogni parrocchia prepara le celebrazioni eucaristiche e chi offre la propria voce al canto. Spesso nei paesi tutto “si riduce alla celebrazione” anche se “abbiamo tentato di offrire piccole catechesi con gruppi di ascolto” che, seppur non numerosi, hanno provato a far crescere la gente.
Poi uno sguardo a giovani, ragazzi, bambini: la scelta di Pontremoli per vivere il catechismo rischia di portare i ragazzi “a perdere il legame con le proprie parrocchie”. Per questo don Andrea ha puntato molto su conservare due centri di preparazione ai sacramenti, in Valdantena e a Grondola, con obiettivo di evitare “impoverimento maggiore” e che i ragazzi rimanessero legati al paese. Quindi il pensiero per anziani e ammalati che mensilmente hanno potuto ricevere la visita del sacerdote (o diacono) e gioire della presenza della Chiesa. “Mi auguro di aver fatto un buon lavoro – dice commosso don Andrea – e chiedo perdono se qualcosa non ha funzionato”.
Lo stesso impegno di buona volontà lo assume per la parrocchia di Bassagrande anche se dovrà cambiare lo stile. La parrocchia che lo attende è grande e meno familiare nelle conoscenze personali.
Ci saranno tanti ragazzi, la mensa dei poveri, l’ANSPI, le catechesi per gli adulti… Il suo predecessore, il can. Cesare Benedetti, che per oltre 40 anni è stato lì parroco, continuerà ad offrire la propria disponibilità e a vivere in parrocchia. “Ci saranno molti chilometri in meno da percorrere – conclude don Andrea – ma il servizio per le persone continuerà ad essere la priorità del mio ministero”.
In questo mese di settembre don Andrea terminerà il suo servizio nel Pontremolese quindi, salutati i parrocchiani e, giungerà a Bassagrande.

Fabio Venturini